“Furto aggravato” commesso ai danno dell’Adisurc, l’Azienda per il diritto allo studio universitario della Regione Campania. Un dipendente in servizio presso la mensa universitaria del Campus di Fisciano è stato ripreso dalle telecamere nascoste mentre portava via soldi dalle casse della mensa.
Il provvedimento
I carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per un anno emessa dal gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore diretta dal procuratore capo, Antonio Centore. Le indagini, condotte dai militari dell’Arma e coordinate dal pm Anna Chiara Fasano, hanno fatto emergere, attraverso telecamere nascoste, che l’indagato asportava sistematicamente denaro contante.
La ricostruzione
Di mattina, dopo aver aperto le monetiche utilizzando le chiavi custodite negli uffici aziendali, il dipendente digitava il codice per resettare il sistema informatico della contabilizzazione ed emetteva una ricevuta occultandola. Dall’inizio del 2018, risultano 22mila euro in meno all’interno delle casse alle quali gli studenti universitari accedono con un badge.
IN MERITO ALLA NOTIZIA DIFFUSA IN DATA ODIERNA SUGLI ORGANI DI STAMPA, L’ADISURC (Azienda pubblica per il Diritto allo Studio universitario per la Regione Campania) COMUNICA QUANTO SEGUE:
- A seguito di segnalazioni avvenute da parte di dipendenti dell’Ente circa irregolarità contabili, il Direttore Generale – dott. Ciro Romaniello – sporgeva denuncia contro ignoti alla Compagnia dei Carabinieri di Mercato San Severino al Comando del Maggiore Alessandro Cisternino che affidava il compito di svolgere le indagini al Responsabile del Nucleo Operativo Tenente Massimo Avallone.
- Dalle indagini svolte con la collaborazione costante tra investigatori e dipendenti dell’Adisurc avvenute con l’ausilio di sistemi di telecamere è stato possibile individuare la persona incriminata del fatto criminoso perpetrato dal mese di gennaio 2018 ai giorni scorsi consentendo in tal modo all’Autorità giudiziaria di risalire all’indagato.
La collaborazione istituzionale tra dipendenti dell’Azienda ed Arma dei Carabinieri – a fronte di un isolato evento negativo come quello di oggi – ha dimostrato che l’Ente ha generato al suo interno i necessari “anticorpi”, sviluppatisi in un clima di legalità diffusa insita nei dipendenti.
- Sulla base delle risultanze delle indagini ed in ottemperanza del provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari, l’ADISURC ha disposto l’immediata sospensione dal servizio del dipendente, la corresponsione, in luogo dell’intera retribuzione, di una indennità pari al 50% dello stipendio nonché gli assegni del nucleo familiare e la retribuzione individuale di anzianità ove spettanti, la trasmissione degli atti all’Ufficio per i procedimenti disciplinari dell’Ente per gli adempimenti di competenza e la comunicazione circa l’adozione del provvedimento di sospensione all’Ispettorato della Funzione Pubblica.