“Inutile girarci attorno, la dad (didattica a distanza) e’ di fatto la chiusura delle scuole. Ed è un danno”. Così l’avvocato Rosita Orlando dell’Associazione ‘Andare Avanti’.
“La didattica a distanza non funziona, perché complicata nella organizzazione e perché è mancata e manca la necessaria programmazione. Non è colpa delle scuole e dei docenti – dice la Orlando – ma di chi, Governo e Regione, doveva creare condizioni diverse”.
“Non sarà certo la decisone del TAR a creare alibi, la didattica a distanza penalizza gli studenti e le famiglie. I ragazzi – sottolinea – seguono meno, perché non possono stare per ore davanti ai computer (sarebbe utile rileggere i regolamenti sulle ore, sono tre) perché non tutti si possono permettere la necessaria strumentazione, perché non tutte le famiglie possono avere più dispositivi informatici, perché non tutte le scuole hanno i mezzi”.
“Si lavori affinché si possa tornare fra i banchi. I nostri ragazzi hanno il diritto alla istruzione, la scuola è il loro futuro. Li forma – conclude la Orlando – li aiuta, favorisce la socialità, fa superare i problemi. La scuola garantisce loro tutto quello che mai potrà fare uno schermo del pc”