Oggi ne sono pieni i giornali di questa triste notizia : “Addio a Rocco Di Blasi”, cognome diverso dai suoi fratelli, Sabino e Liana, per un errore d’anagrafe mai corretto, ma lui era diverso, sì lo era, era un giornalista mite, un leone della cronaca e della politica, quella vera, pulita, onesta, che il giornalismo non mischia con il partitismo, quella che ha in sé valori, idee.
“Rocco aveva il cervello finissimo– ha scritto il suo amico collega Piero Sansonetti-. Non era affatto semplice, anzi era complicatissimo, ed era mite. Voleva ragionare. Trovava la notizia, perché il nostro mestiere è quello, e lui preferiva trovarla in proprio piuttosto che farsela passare con la velina. E poi leggeva, studiava, produceva pensiero. Alla fine scriveva: benissimo. Era molto apprezzato, allora. Ma erano altri tempi. All’Unità Rocco era un numero uno.”
Rocco Di Blasi era in una squadra vincente allora, con Antonio Polito, Marco Demarco, Franco di Mare, Gigi Vicinanza, Federico Geremicca, Maddalena Tulanti, Marcella Ciarnelli, Vito Faenza, colleghi e non solo.
Andarono quasi tutti con lui in trasferta nella capitale, a Roma,per restarci a lungo, alla redazione nazionale di un giornale ormai dimenticato da molti, ma che ha fatto la storia del giornalismo, della lotta per l’indipendenza del giornalismo.
Poi Rocco andò a dirigere” Salvagente”,con Carlo Ricchini, con il suo stile da intellettuale che del giornalismo ha fatto una scelta di vita , dalla parte dei cittadini, dei consumatori, quelli etici.
E poi ora dirigeva “Consumatrci.it”a Bologna , città che lo ha adottato con la sua compagna Janna Carioli. Ecco Rocco era proprio un “ compagno”, un mentore, un fratello maggiore.
Lo è stato per noi tutti, che negli anni ottanta volevamo fare i giornalisti per passione vera. Fu lui a farmi conoscere questa testata dove oggi scrivo di lui, che allora era cartacea e diretta dall’amico di sempre Antonio Bottiglieri. Mi consigliava come e mai cosa scrivere. Leggeva in anteprima i miei pezzi come ha fatto fino a poco tempo fa ospitando qualche mio scritto sull’ultima sua avventura editoriale online. Si era adeguato anche lui come noi tutti al web, aveva un profilo facebook dove ha scritto “Ragazze e ragazzi, ho avuto una rottura di femore. Spero che possiamo risentirci presto”.
E così se ne è andato con questo messaggio di speranza che voleva mantenere il contatto continuo con i ragazzi senza età che siamo noi con lui.
Grazie Rocco per averci dato speranza appunto, per aver creduto fino alla fine nella vita possibile, nell’ascolto, nella parola nel suo potere. Napoli, Roma Bologna ti hanno adottato ma noi ti a aspettiamo qui da dove tutti siamo partiti , ancora una volta, per quella telefonata mancata, quella mail conservata , quel saluto che è solo un arrivederci e non un addio.
Gilda Ricci