dai Consiglieri Comunali di Roccadaspide Paolo Antico e Fernando Morra del Gruppo “Mi Piace Roccadaspide” riceviamo e pubblichiamo
Quanto accaduto a Roccadaspide nei giorni scorsi, ed il clamore destato dalle perquisizioni eseguite dai Carabinieri su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, ci hanno lasciato sgomenti.
Non è il primo episodio di tal genere che si verifica a Roccadaspide e che riguarda opere pubbliche, considerato, a nostra memoria, il precedente, ancora vivo nei nostri occhi, del sequestro della Sala Polifunzionale.
Ci preme dire pubblicamente, e con chiarezza, alcune cose:
– crediamo nell’innocenza, fino a prova contraria, dell’Assessore Luigi Bellissimo;
– esprimiamo il nostro dispiacere per una comunità, quella Rocchese, ancora una volta danneggiata nei suoi valori più cari che sono quelli dell’onestà e della laboriosità;
– da noi non arriva nessun giudizio di merito sulle indagini, non conoscendo quanto accertato dai Carabinieri ed i contorni della vicenda, a noi ancora oscuri;
– non siamo per la politica delle denunce, come abbiamo da sempre dimostrato sottoscrivendo ogni nostra istanza;
– la politica dell’anonimato non ci appassiona e non ci appartiene. Non agiamo con i metodi che appartengono a chi invece fa politica da 40 anni e saremmo degli stolti se pensassimo di poter contrastare chi detiene il potere usando gli stessi metodi;
– crediamo fermamente nella Magistratura e crediamo nel fatto che questa debba serenamente svolgere le proprie attività di indagine senza alcuna interferenza da parte degli organi politici magari interessati al tentativo di destabilizzazione o sviamento.
Fatte queste doverose premesse, dobbiamo aggiungere che, fino a che la Magistratura non si sarà definitivamente espressa, non possiamo noi trarre conclusioni sul fatto, pur singolare, della presenza su un cantiere pubblico comunale di un Assessore della Giunta Comunale.
Il fatto che un Assessore del Comune di Roccadaspide abbia potuto svolgere dei lavori su un edificio pubblico posto sulla principale arteria di collegamento del Paese che migliaia di automobilisti e cittadini hanno potuto vedere, pur essendo un fatto particolare, non può essere da noi giudicato fino a che la Magistratura non avrà definitivamente espletato e concluso le proprie attività investigative.
Un’altra riflessione, però, siamo costretti a farla.
Fermo restando che è interesse e compito della classe dirigente di maggioranza e di opposizione fare le opere che occorrono per la crescita complessiva della propria comunità, ragioni di opportunità e morale politica avrebbero comunque dovuto consigliare di non accettare un subappalto su un’opera pubblica per un importo presunto di € 100.000,00.
Circostanza, questa, che avrebbe evitato di ingenerare sospetti ed avrebbe scongiurato l’interessamento della Magistratura.
La politica deve essere sempre esempio di rettitudine e non deve lasciar passare l’idea che il suo fine sia il lucro.
D’altronde, ci sono tante imprese che lavorano che hanno tanti congiunti i quali non hanno, però, un familiare Assessore.
Cosa dire a queste imprese ed a questi familiari?
Che per lavorare bisogna essere un Assessore del Comune od un parente di un politico?
La politica, ancora di più in questo particolare momento storico, non deve dare segnali negativi ed esempi negativi.
O si fa politica o si fa impresa. Non ci può essere commistione tra queste due diverse attività: l’una animata dalla passione e dal disinteresse; l’altra dall’aspetto economico e dall’interesse.
Piuttosto che “rimproverare” la Procura della Repubblica di Salerno e l’Arma dei Carabinieri, la qual cosa ci lascia sconcertati e fortemente preoccupati anche perché la nostra comunità non ha alcun bisogno di un contrasto tra Istituzioni, qualcuno avrebbe dovuto chiedere scusa all’intera cittadinanza ed a tutte le imprese edili del nostro Paese che, invece, non possono godere di una posizione di potere per meritare lavori relativi ad opere pubbliche.
Sorge il dubbio, data anche la grossolanità della situazione, che probabilmente tutto ciò sia stato subdolamente fatto per mettere proprio in cattiva luce un Assessore della propria Giunta al fine di risolvere un problema interno e indurlo a rinunciare alla candidatura alle prossime elezioni.
Paolo Antico
Fernando Morra