Gli albergatori di Maiori chiedono di sospendere l’efficacia della delibera di giunta con cui è stata rimodulata l’applicazione della tassa di soggiorno. E qiuesto per evitare eventuali recessi dei contratti già chiusi e «pessime figure» con la clientela. E’ scontro nella popolosa cittadina della Costiera Amalfitana dopo la decisone della giunta comunale di estendere la tassa di soggiorno ad ogni giorno di pernottamento nelle strutture ricettive alberghiere ed extra della città.
Una disposizione che gli albergatori temono possa produrre contraccolpi al comparto per effetto dei tanti contratti chiusi finora. «Praticamente, da un giorno all’altro e senza il minimo preavviso, dovremmo chiedere ai nostri ospiti di pagare l’imposta in oggetto non più esclusivamente per i primi 4 giorni di permanenza ma per tutto il periodo di soggiorno presso le nostre strutture – scrive il presidente dell’associazione albergatori, Anna Citarella in una nota indirizzata al sindaco di Maiori, Antonio Capone – In parole povere, una famiglia ospitata presso una delle nostre strutture per un lungo periodo, e ce ne sono tante, vedrebbe lievitare sensibilmente il costo del soggiorno in maniera inavvertita e repentina».
La sommossa è iniziata qualche giorno fa e cioè dopo che il responsabile dell’area finanziaria, in una comunicazione del 28 giugno scorso, invitava le strutture ad applicare dal primo luglio la nuova regolamentazione riguardante l’imposta di soggiorno.
«E‘ vero che questa nuova regolamentazione era stata approvata già nel 2015 e sospesa a causa della legge finanziaria dello stesso anno che impediva l’inasprimento dei tributi locali, e che oggi, la nuova manovra ne consente il ripristino, ma balza agli occhi anche del più profano che, da un giorno all’altro, è estremamente difficile, imbarazzante e pericoloso modificare le condizioni economiche delle nostre strutture ricettive», aggiungono gli albergatori.
Che poi rincarano la dose elencando i loro timori per un provvedimento varato a estate ormai in corso: «Crediamo sia inutile rammentarle che i contratti con i nostri clienti, le agenzie e i portali online, vengono stipulati con ampio anticipo e sono comprensivi di tutti gli oneri accessori compresa l’imposta di soggiorno – aggiunge la Citarella – e che sia altrettanto inutile sottolineare che gli stessi potrebbero recedere unilateralmente, a causa della modifica delle condizioni, con enorme danno per il comparto».
Gli albergatori che temono per una «pessima figura» a cui potrebbero essere esposti «sia come operatori che come cittadini di un paese che modifica le regole nel corso della stagione» chiedono poi di voler sospendere l’efficacia dell’atto amministrativo.
«Vogliamo essere in grado di programmare il nostro lavoro in maniera seria e corretta soprattutto verso i nostri ospiti conclude la nota – per questo invitiamo il sindaco e tutta l’amministrazione comunale a voler sospendere immediatamente quella che, siamo certi, sia stata solo una svista o una frettolosa accettazione di una proposta dell‘ufficio preposto. Allo stesso modo ci rendiamo disponibili a concordare, alla fine della stagione turistica, una nuova rimodulazione dell’imposta di soggiorno che veda collimare i legittimi interessi dell‘ente e degli operatori».