Con la giornata di giovedì 28 Giugno 2018, presso l’Ospedale di Agropoli, si chiude il ciclo di eventi formativi sull’Ictus Acuto, realizzato nell’Asl Salerno dal Dipartimento Emergenza e Reti Tempo Dipendenti, guidato dal Dott. Giovanni D’Angelo.
Il programma formativo è stato attuato su tutto il vasto territorio della Provincia di Salerno nel periodo Aprile-Giugno, con 6 edizioni, di cui 5 all’interno degli Ospedali di Vallo, Sapri, Eboli, Nocera Inferiore, Agropoli, ed una nella sede dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri a Salerno.
Hanno fornito il supporto alla importante iniziativa, l’Ordine e ANGELS, progetto europeo sostenuto dall’ESO.
Hanno partecipato globalmente oltre 300 medici coinvolti nella rete per il trattamento dei pazienti colpiti da Ictus, in particolare Medici di Medicina Generale e i medici coinvolti nelle attività di emergenza.
Numerosi i Relatori coinvolti nelle diverse sedi: Antonio Apolito, Rosa Becci, Vincenzo Busillo, Dario Coppetta, Teresa Cuomo, Maria Di Gregorio, Antonello Esposito, Giovanna Esposito, Paola Marotta, Rosa Napoletano, Vicenzo Pizza.
La proposta formativa è nata all’indomani della pubblicazione del nuovo piano ospedaliero della Regione Campania, che ha previsto tra l’altro, la implementazione della Rete Stroke nel territorio della Provincia di Salerno, che vede oggi attive 2 Stroke Unit: nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona in Salerno e nell’Ospedale Umberto I in Nocera Inferiore.
Due gli obiettivi assistenziali perseguiti dalla Asl Salerno, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno: l’implementazione di Ospedali in grado di supportare interventi in urgenza H 24 per pazienti colpiti da Ictus, e la sensibilizzazione, attraverso un incremento delle conoscenze cliniche dei Medici di Medicina Generale su questa patologia, in costante incremento negli ultimi venti anni, e che comporta costi significativi in termini scio-economici.
Questo perché la tempestività di intervento, attraverso la terapia trombolitica e/o quella di disostruzione meccanica del vaso occluso, può migliorare in maniera importante la prognosi e gli esiti, fino al recupero del paziente ad una vita autonoma e normale, determinando un notevole risparmio economico ed un minore carico socio-assistenziale nel tempo per la comunità e per le famiglie coinvolte.
L’esperienza fa parte di un progetto più ampio, in fase di implementazione presso l’Asl Salerno, finalizzato alla piena attuazione della Rete Ictus su tutto il territorio provinciale e che prevede, oltre al trattamento della fase acuta, anche la successiva fase riabilitativa, nell’ambito di un unico percorso sequenziale.
L’ictus acuto come quando dove