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Mancano ancora poche sezioni per il dato definitivo ma il risultato delle elezioni regionali in Campania è già scritto.
Vincenzo De Luca, 66 anni, originario di Ruvo del Monte in provincia di Potenza, laurea in filosofia, Sindaco di Salerno per 4 mandati, candidato a Santa Lucia per il Pd, ha ottenuto il 41, 02% dei voti, mentre il governatore uscente Stefano Caldoro, sostenuto dal centrodestra si è fermato al 38,36%.
“Abbiamo concluso come ci aspettavamo una campagna elettorale difficile e complessa. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a questo risultato straordinario e al presidente Renzi per il suo sostegno. Ringrazio anche i candidati avversari per la correttezza. Il risultato ci carica di resposnabilità. Comincia una nuova stagione politica per la Campania”. Queste le prime parole di Vincenzo De Luca alla Stazione Marittima di Napoli.
Su De Luca incombe però, come ben noto, la spada di Damocle della Legge Severino.
Tornando ai risultati elettorali, buono il risultato della candidata del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, che ottiene il 17,64 delle preferenze, mentre hanno registrato performance marginali Salvatore Vozza, candidato della sinistra, fermo al 2,20%, e Marco Esposito, con lo 0,75.
Quanto ai voti di lista, il Partito Democratico è il più votato in Campania con il 19,54%, buona la performance di Forza Italia con il 17,85 %, ad un incollatura dal partito di Berlusconi il Movimento 5 Stelle, che si attesta al 17,12 %. Ncd (che aveva tra le sue file gli assessori uscenti Nappi e Sommese) raccoglie il 5,94%, mentre Fratelli d’Italia registra il 5,37%, l’UdC al 2,30%.
Il primo partito in Campania, come del resto nel paese, è però quello dell’astensione, che in Campania ha toccato livelli record, soprattutto nella città Capoluogo. L’affluenza si attesta infatti al 51,93 %.
A Napoli città hanno votato il 40,7 per cento degli elettori, rispetto al 54,1 del 2010, con un calo di ben 14 punti percentuali.
In sostanza, De Luca è espressione di 2 campani su 10, più o meno la stessa base di consenso di De Magistris a Napoli, come fa notare il quotidiano “La Repubblica”. Un altro, problema, quello dello scollamento tra corpo elettorale e territorio, che si aggiunge a quello della sospensione per la Legge Severino.