Martedì 8 aprile nel Salone dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno (Via SS. Martiri, 31), dalle ore 16 alle 18, si terrà il quinto incontro del Progetto didattico sulla Scuola Medica Salernitana, intitolato “Il Regimen Sanitatis Salernitanum – Contenuti, stile, lingua”.
L’associazione culturale “Adorea”, in collaborazione con l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno e con il Centro Studi “Hippocratica Civitas”, grazie a questo progetto, vuole destinare ai docenti ed agli alunni delle Scuole secondarie di secondo grado di Salerno (Liceo classico “T. Tasso”; Istituto Nautico “Giovanni XXIII”; Liceo scientifico “G. da Procida”; Liceo Statale Regina Margherita – Salerno; Liceo Classico Paritario “Giovanni Paolo II”), un ciclo di lezioni tenute da alcuni membri di “Adorea”, dell’Ordine dei Medici e del Centro “Civitas Hippocratica”.
Nel corso dell’incontro di domani, il prof. Giuseppe Marini passerà in rassegna le principali ipotesi circa la genesi del Regimen, con particolare non solo all’ambiente ed all’epoca in cui si è supposto che l’opera sia stata composta, ma anche alla modalità in cui verosimilmente la stessa si è andata formando.
Il prof. Santolo Sica invece, relativamente alla lingua, esaminerà brevemente la tipologia di latino medioevale proprio del Regimen sia sotto l’aspetto della terminologia presente nel testo, che dell’articolazione sintattica. Per quanto riguarda lo stile, tenterà di spiegare perché è stata prescelta la veste poetica come abbellimento del componimento e, attraverso un breve excursus, perché la modalità “poesia” abbia finito per rappresentare la “veste estetica” di questo contenuto. In conclusione mostrerà come il Regimen possa essere considerato un’autentica svolta d’epoca dell’intera vicenda dello Studium salernitano.
Prossimo (e ultimo) incontro il 15 aprile (ore 16/18): “Le edizioni a stampa del Regimen sanitatis Salernitanum: illustrazione e valorizzazione degli esemplari della collezione Altieri tra bibliografia e storia” a cura di Bernardo Altieri ed Anna Maria Vitale.