dal Comitato vietrese per la difesa dei Beni Comuni riceviamo e pubblichiamo
Relazione sull’incontro pubblico di martedì 15.09.2015 richiesto dal Comitato ABC locale al Comune di Vietri sul presunto inquinamento della rete idrica di Marina di Vietri
Presenti alla riunione: l’assessore all’ambiente Mario Pagano, l’assessore ai lavori pubblici Angela Infante, i rappresentanti del comitato ABC di Vietri (Alfonso Gambardella, Tonino Luciano, Massimino Umberto, Giuseppe Schiavone), ed alcuni esponenti della cosiddetta società civile vietrese (Vittorio De Luca, Annamaria Infernosi, Roberta Pecoraro, Giovanni Mauro), che sostengono da “esterni” le battaglie del nostro comitato.
Come già anticipato nell’ultimo rapporto inviato da Mario Farano per quanto riguarda la riunione dei comitati (Villa Comunale di Vietri, domenica 13 settembre 2015) – vedi punto 7 – il Comitato ABC di Vietri ha chiesto al Comune di Vietri, nella persona di Mario Pagano, un incontro pubblico con la cittadinanza per chiarire in via definitiva i motivi che hanno spinto l’ASL di Cava-Vietri a lanciare un’allerta sanitaria per il possibile inquinamento della rete idrica di Marina di Vietri alla fine di agosto.
Il prof. Vittorio De Luca relaziona sulla vicenda ed enuclea le principali tappe dell’allerta sanitaria di fine agosto – inizio settembre, che ha allarmato non poco la popolazione dei residenti di Marina di Vietri, per poi scoprire che non riguardava affatto l’intera rete idrica locale, come qualcuno ha ipotizzato in un primo momento, considerate le scarne notizie fornite alla cittadinanza. I rappresentanti del Comitato ABC di Vietri hanno, dal canto loro, sollevato il problema della trasparenza dei dati forniti alla cittadinanza, ed hanno ricordato all’assessore i vari impegni da lui assunti nel lungo contenzioso portato avanti dal nostro Comitato nei confronti dell’Ausino S.p.A. proprio su questo aspetto, che ha comportato – fra i tanti inconvenienti più volte segnalati – la mancata restituzione di ben 320mila euro ai cittadini di Vietri per l’illegittima corresponsione del canone di depurazione fino al 2008. La mancanza di trasparenza si traduce spesso in sottrazione indebita di risorse alla comunità o, come in questo caso, in rischi potenzialmente fatali per la salute pubblica. Non è ammissibile che un ente pubblico possa celare o distorcere informazioni sensibili e di pubblico interesse.
Per porre la parola fine ad ogni polemica, l’assessore all’ambiente Mario Pagano – coadiuvato dall’assessore ai lavori pubblici Angela Infante – ha messo a disposizione del Comitato copia dei vari comunicati emanati dall’ASL, dall’Ausino SpA e dall’ARPAC a partire dal 27 agosto e fino al 1° di settembre 2015. L’assessore, messo alle strette dalle numerose obiezioni e vivaci contestazioni da parte del pubblico presente in sala, ha dovuto ammettere – “obtorto collo” – che il primo comunicato firmato dal dirigente sanitario dell’ASL, dott. Giovanni Baldi, ha ingenerato nella popolazione il sospetto che l’inquinamento riguardasse l’intera rete idrica di Marina, gestita dall’Ausino, causando non poca confusione tra i cittadini ed ovviamente una motivata, legittima apprensione tra questi ultimi per le possibili conseguenze.
Il Comitato ha così potuto accertare che in realtà il primo prelievo effettuato dall’ARPAC in data 25 agosto (poi diffuso in maniera ufficiale con un comunicato il 27 agosto), da cui sono scaturiti dati non conformi ai parametri microbiologici previsti dalla legge, scatenando così la suddetta allerta sanitaria, ha riguardato unicamente e soltanto il fontanino pubblico in località Ruana. In una sua nota del 27 agosto l’Ausino SpA si è invece premurata di precisare che tale fontanino non rientra tra le sue competenze. Il secondo prelievo, effettuato su questo stesso fontanino da parte dell’ARPAC il 1° settembre, ha poi stabilito l’assenza di inquinamento, facendo intendere che si è trattato di una contaminazione episodica, dovuta a cause non facilmente individuabili.
Quella della Ruana (ubicata a Marina di Vietri, nei pressi della Torre aragonese, detta Torre-Dogana; “Ruana” è una storpiatura dialettale del termine “Dogana”) è difatti una fontana pubblica alimentata da una sorgiva locale ubicata in una proprietà privata – la famiglia De Cesare (Palazzo De Cesare – Via Strettola) – che, non essendo collegata dalla rete idrica locale, non è gestita dall’Ausino SpA, ma è soggetta al controllo periodico del Comune di Vietri e dunque dell’ARPAC.
Si tratta di una fontana storica di Marina di Vietri che in passato è stata già fatta oggetto di analisi (pubbliche e private) e di polemiche per la sua corretta gestione (l’ultima chiusura della fontana per motivi igienico-sanitari risale al 2006). Sulla scorta di alcune analisi private risulta che tale acqua sia anzi di altissima qualità per le sue note caratteristiche oligominerali (è diuretica, presenta un basso tasso di nitrati, ecc.), va periodicamente soggetta a contaminazioni, causate dalla vetustà dell’impianto idraulico originario, che determinano la segnalazione con avviso di “Acqua non potabile”. Ciò non toglie che da tempo immemore i marinesi la utilizzino per il loro fabbisogno, senza porsi grossi problemi sulla sua affidabilità. Per dare garanzie ai cittadini di Marina, il Comitato ha chiesto un controllo a monte delle condizioni della “via d’acqua” adottando gli accorgimenti di messa in sicurezza della sorgente e del tracciato.
In base a quanto verificatosi, e in virtù della necessità di salvaguardare allo stesso tempo sia la salute dei cittadini sia la possibilità di preservare questa sorgente d’acqua pubblica di ottima qualità (fino a prova contraria), che in nessun modo i cittadini di Marina intendono cedere né all’Ausino SpA (il processo di clorazione la renderebbe paradossalmente di scarsa qualità) né a qualsivoglia interesse privato, il Comitato ABC di Vietri sul mare ha sollecitato il Comune di Vietri a prendere tutti i provvedimenti del caso per mettere in sicurezza igienico-sanitaria la rete di alimentazione di tale fontanino, senza peraltro alterare le sue pregiate caratteristiche chimico-fisiche. L’assessore Mario Pagano, dal canto suo, ha già chiesto l’intervento dei tecnici dell’ASL, dell’Ausino e dell’ARPAC per verificare l’esistenza di possibili falle e punti di contaminazione su questa “via d’acqua”, ed ha assicurato che verranno adottate le dovute contromisure.
Per quanto riguarda la balneabilità del mare a Marina di Vietri, l’assessore ha assicurato di aver emanato il previsto divieto di balneazione per il tratto di mare antistante la foce del fiume Bonea, in base ai risultati pubblicati dall’ARPAC nei mesi estivi. Infatti, malgrado l’entrata in funzione del servizio di depurazione, il mare di Vietri non può essere ancora considerato del tutto balenabile durante la stagione estiva, a causa degli sversamenti illegali nel fiume Bonea e dello svantaggioso gioco di correnti marine che caratterizza la rada di Vietri. Prima che Vietri possa godere di un mare del tutto pulito occorreranno in futuro altri decisivi interventi lungo il fiume Bonea e un adeguamento della rete fognara locale all’impianto di elettropompe che convoglia le acque reflue di Vietri all’impianto di depurazione di Salerno. Un compito che dovrà essere svolto dall’Ausino S.p.A., ma – se andrà il porto la nostra campagna di ripubblicizzazione dell’ente idrico locale – può anche darsi che se ne occupi l’Ausino Azienda Speciale consortile di diritto pubblico, come molti qui a Vietri si augurano, di modo ché i previsti investimenti per l’ammodernamento della rete idrica e fognaria locale non verranno impunemente scaricati sulle già deboli spalle degli utenti vietrese, com’è successo finora. Ne abbiamo già ben d’onde per i recenti aumenti tariffari, che hanno visto un incremento significativo della quota fissa riservata al servizio di depurazione (paghiamo 0,60 centesimi a metro cubo – un po’ troppo rispetto al Comune di Salerno), per noi assolutamente ingiustificato e illegittimo (in realtà tale aumento è stato determinato dalla decisione da parte dell’Ausino di accollarsi i debiti milionari della S.I.I.S di Salerno, per i quali i cittadini di Vietri non hanno alcuna colpa o responsabilità), come abbiamo già avuto modo di dimostrare ai dirigenti dell’Ausino e agli stessi cittadini in altre sedi e momenti. Chi la dura la vince.