De Giovanni dopo aver raccontato di come sia diventato scrittore per caso:” Per trent’anni ho lavorato in banca. Prima dei miei quarant’anni non avevo scritto nulla. Alcuni amici, per scherzo, conoscendo la mia passione per la lettura, m’iscrissero a un concorso per giallisti esordienti che si teneva, a giugno, al Caffè Gambrinus di Napoli. Vinsi quella selezione del concorso e la settimana successiva partecipai alla finale a Firenze che vinsi con il mio primo racconto sul Commissario Ricciardi”. De Giovanni ha ricordato che da pochi giorni è stato pubblicato, dalla “Bonelli Editore”, la versione a fumetti di uno dei suoi libri più belli:” Il senso del dolore” e che sono iniziate le riprese per la seconda serie della fiction de “I bastardi di Pizzofalcone” che sarà trasmessa dalla Rai nel 2018. Molti dopo aver visto la fiction in tv hanno cominciato a leggere i libri di De Giovanni: “Spero che non debba essere la televisione o il fumetto a far venire voglia di leggere un libro. Penso che la lettura di un libro sia un’esperienza immersiva molto importante, soprattutto per l’esercizio dell’immaginazione e soprattutto per i giovani”. Uno dei protagonisti dei romanzi di De Giovanni, il Commissario Ricciardi, ha il dono particolare di vedere i morti nel loro ultimo istante di vita, di sentirne il dolore ed anche le ultime parole. De Giovanni però non crede nei fenomeni paranormali o nelle capacità medianiche :” Anche se credo che non tutto sia spiegato dalla scienza: che ci siano dei fenomeni che la scienza deve approfondire e capire e uno di questi è il funzionamento della mente umana. Non tutti i funzionamenti sono noti e tra questi credo ci siano delle capacità di contatto emotivo e istintivo con realtà coesistenti”. De Giovanni è un autore estremamente prolifico:” Scrivo i miei romanzi nell’arco di un mese anche se la fase di documentazione non dura meno di sei mesi. Ho anche degli amici poliziotti e medici legali che mi danno una mano”. Per il Commissario Ricciardi la fame e l’amore sono all’origine di ogni infamia:” L’amore è la ragione per vivere ma è anche un’ottima ragione per morire: alimenta tutte le passioni, sia quelle positive che negative. L’amore è la vera materia del romanzo nero”. I romanzi noir hanno molto successo: ” Perché raccontano la strada”. Tanti sono i commissari protagonisti di questi romanzi:” Ci sono molte storie, ma credo ci sia posto per tutti. La selezione la fanno i lettori”.
Un ruolo importante ha, per De Giovanni, la moglie Paola:” Io sono molto pigro e Paola per me è fondamentale. E’ lei a occuparsi di tutto ciò che bisogna fare dopo che io ho scritto il mio romanzo: dalla correzione del testo, all’interfacciarsi con l’editore e tanto altro. E’ bravissima”. De Giovanni ha anticipato quale sarà il futuro dei suoi personaggi:” Intendo scrivere altri due romanzi sulle inchieste del Commissario Ricciardi e altri quattro su “I bastardi di Pizzofalcone” poi vorrei fermarmi. Penso di scrivere altre storie che non siano legate alle serie che devono avere un arco narrativo che poi deve concludersi”. De Giovanni che è innamorato della sua città:” Non sarei capace di ambientare una mia storia fuori da Napoli che è una città che racconta tante storie”, è molto legato a Salerno:” Ci vengo spesso. Qui ho presentato il mio primo libro. Moltissimi dei miei lettori, che amano i miei personaggi, sono salernitani. Quando posso vengo sempre volentieri a Salerno”.
Aniello Palumbo
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