“Mi rimane un desiderio: vedere , a Salerno, in una struttura dedicata, un archivio che possa raccogliere il patrimonio di filmati, video e foto esistenti, catalogato per date ed eventi. Dare vita ad una storia della nostra città per immagini, nel considerare la fotografia confessione e testimonianza di epoche passate e generare sentimenti e stati d’animo, ispirati da figure e luoghi della memoria , riletti in presenza di concreti segni di futuro. Sempre con l’aiuto di “tracce di luce”, di colori e di vibrazioni sonore”. E’ questo il desiderio dell’avvocato rotariano Giovanni Avallone, sin da bambino amante della Fotografia, espresso nella pagina finale del libro “Tracce di Luce – Dal Pathè Baby , un lungo cammino. Racconti di vita Salernitana”, edito da “Areablu Edizioni”, presentato al “Circolo Canottieri Irno” durante l’incontro organizzato dal “Rotary Club Salerno”, presieduto dalla professoressa Maria Rosaria Lombardi che ha sempre nutrito sentimenti di stima e affetto per il socio rotariano che è stato anche presidente del Club nell’anno 2005/2006:” Giovanni, che per me è stato un maestro, ha veicolato i valori più profondi e significativi del Rotary. Con il suo libro realizza un affresco di luoghi, personaggi e momenti sociali e storici della nostra città: un vero e proprio mosaico”. Il libro è stato sponsorizzato in parte dal “Rotary Club Salerno” e dalla “Fondazione della Comunità Salernitana”, presieduta dalla dottoressa Antonia Autuori che , anche da socia rotariana, ha ricordato che uno degli scopi della fondazione di comunità è quello della diffusione della cultura del dono:” Grazie all’idea di dono, disinteressato e libero, una comunità diventa veramente unita e solidale. Giovanni con questo libro, ci dona l’incanto dei ricordi e delle immagini di un’epoca , che è anche la nostra, e di una città che a tutti noi è carissima”.
A presentare il libro, il cui ricavato delle vendite sarà devoluto per iniziative di solidarietà, è stato il Senatore Alfonso Andria, Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, che ha curato anche la prefazione del testo scritto dal suo grande amico rotariano: ” Finalmente Giovanni ha posto alla pubblica fruizione, attraverso questa affascinante pubblicazione, una parte della sua enorme produzione fotografica che da decenni alcuni amici, io tra questi, tentavano invano di convincere a divulgare”. Il Senatore Andria , socio del Club rotariano, profondo conoscitore della storia salernitana, che ha curato la prefazione del libro, ha raccontato che nel libro Avallone definisce uno spaccato di vita vissuta, di memoria collettiva di una comunità:” E gli “interpreti”, cioè le figure simbolo che si muovono nelle scenografie dei luoghi: Salerno, Cava de’ Tirreni, Ravello Positano. Le sue frequentazioni nella Galleria d’Arte di Lelio Schiavone. E i ristoranti di tradizione, i caffè, i punti di aggregazione e una galleria di personaggi : da Alfonso Gatto, ad Almerico Tortorella a Nicola Fruscione; dall’Arcivescovo Monterisi a Monsignor Carucci, al parroco della cattedrale don Giovanni Toriello; da Cesare Capone a Giancappetti ad Armando Pagliara; dalla grande famiglia dei Caruso di Ravello ai marchesi Sersale di Positano; da Gerardo Muro, maestro di casa del Casino Sociale, fratello di Frà Generoso, a Fortuna Notini ‘a pasturara, passando attraverso Ciro Capuozzo e la posteggia del ristorante “Il Vicolo della Neve” con Armando Guarino. Avallone racconta anche della sua esperienza, come regista, a “Telecolor”, divenuta poi “Telecolore”, che produceva anche spettacoli d’intrattenimento come un telequiz con Silvio Noto. Un libro che si fa leggere per le immagini, che hanno valore storico, ma anche per lo stile narrativo: un grande atto d’amore per questa città vista “con gli occhi dei poeti”. L’avvocato Avallone, con l’ausilio di alcune slide preparate dal Past President Mario Petraglia, ha raccontato che prima che per la Fotografia, la sua grande passione , coltivata sin da bambino, è stata per il Cinema. “Quando ero bambino, in casa sentivo parlare del Pathé Baby, un proiettore cinematografico della storica Casa francese che consentiva di fare le prime riprese amatoriali. Il Cinematografo lo incontrai con mio padre (il pittore Mario Avallone) alla prima edizione del “Festival del Cinema a Passo Ridotto” nel 1947, nella Sala Rossa del “Casino Sociale”, dove proiettavano un film del 1942, precursore dello storico Neorealismo,: ”Quattro passi fra le nuvole” di Alessandro Blasetti, con Gino Cervi. Rimasi colpito e affascinato dal fascio di luce che, partendo dal proiettore, andava a formare l’immagine su un grande schermo”. L’autore ha ricordato commosso di aver scattato le sue prime fotografie all’inizio degli anni cinquanta: ” Per la Prima Comunione mi regalarono una piccola macchina fotografica della “Ferrania” e qualche anno dopo, una “Comet”, dell’antica ditta “Bencini” che mi permisero di raggiungere i primi timidi risultati fotografici”. L’avvocato Avallone ha anche raccontato di aver scattato, all’età di 16 anni, le foto dell’alluvione e successivamente quelle del centro antico, “da sempre anima della città”. Avallone ha anche ringraziato l’amico e Past President del Club, Antonio Vetrano: ” Mi è stato molto vicino nella fase di preparazione della presentazione del libro”. Presenti per la “Grafica Metelliana” e “Areablu Edizioni”: l’editore Gerardo Di Agostino, il project manager Niccolò Farina e il grafico Ernesto Manzolillo.
Aniello Palumbo