OUT OF BOUNDS
Drammaturgie fuori confine
2 nd Edizione
Nuova Stagione Teatro Genovesi Salerno 2013-2014
presentano
Questione di un attimo
Drammaturgia e regia di Emanuele Tirelli
Con Antimo Navarra
Regia Roberto Solofria
Costumi Alina Lombardi
Scene Antonio Buonocore
Musiche Paky Di Maio
Grafica/Illustrazione Gianfranco Cioffi
Produzione Mutamenti/Teatro Civico 14
Sabato 25 gennaio 2014 – ore 21,00
TEATRO GENOVESI
(via Principessa Sichelgaita, 12)
-Salerno-
Antonella Valitutti e Licia Amarante, direttrici artistiche dell’Officina Teatrale L.A.A.V. inaugureranno la nuova edizione di Out of Bounds – Drammaturgie fuori Confine al Teatro Genovesi di Salerno, con un testo di Emanuele Tirelli, “ ben scritto, specchio purtroppo di questo nostro Paese, dove i giovani fanno sempre più fatica a trovare un lavoro che li soddisfi e dove spesso regna – anche di fronte all’evidenza dei fatti – l’immobilismo assoluto” (L’Unità)
Note di regia
C’era una volta un giornalista che aveva scoperto un crimine. C’era una volta un centro commerciale denominato “Il Gorilla”. C’erano una volta politici e camorristi senza scrupoli. C’era una volta un ragazzo che voleva fare il suo mestiere. C’erano una volta delle persone che lavoravano onestamente e che potevano essere licenziate perché il posto dove lavoravano era abusivo e doveva essere chiuso. C’erano una volta delle persone che vivevano di corruzione. C’erano una volta dei Boss che vivevano di criminalità. C’era una volta un ragazzo che decise di andare via, perché non voleva essere un eroe, e perché nonostante fosse nato in una terra marcia, corrotta, insalubre e insalvabile non voleva fosse la sua condanna.
Questo spettacolo è dedicato a quanti credono ancora nella terra in cui vivono, a quanti si impegnano affinché le cose cambino e a quanti ancora non sanno che le cose non cambieranno mai se resteremo tutti corruttibili.
Note dell’autore
Mentre scrivevo “Questione di un attimo” ho fatto i conti con la necessità di raccontare una storia di giornalismo, precariato, riciclaggio e connivenze, e di immaginarla con un protagonista che portasse con sé tutti questi elementi. Che ne fosse invaso totalmente e quasi all’improvviso. Francesco Miniato non si prepara per eseguire capriole spericolate o mirabolanti colpi di testa, ma non vuol dire che la sua realtà non sia attraente e imbarazzante. Quello che è certo è che non si ritrova a vestire i panni dell’eroe. L’ho voluto così perché considerare un uomo “straordinario” è troppo spesso uno strumento per riconoscere una qualità negli altri e procurare gratuitamente un alibi a se stessi.
VIDEO PROMO http://vimeo.com/83767702
ondagiocond