Quando si è in possesso di un secondo immobile, nello stesso Comune in cui si risiede, scegliere se tenerlo sfitto o darlo in locazione diventa piuttosto arduo.
Essere proprietari di una seconda casa senza fare nulla per metterla a reddito, può gravare sulle spese familiari considerevolmente.
IMU, IRPEF maggiorata, utenze, sono tutte voci di costo che pesano sul bilancio di fine anno e non vengono compensate da un’entrata aggiuntiva.
Affittarlo può senza dubbio assicurare un’entrata in più a fine mese che, oltre a coprire tutte queste spese, consente di accantonare anche qualche piccolo risparmio in più.
Ciò nonostante, sono molti i proprietari di casa che, seppure debbano sopportare il peso della gestione e dei costi di un secondo appartamento, preferiscono tenerlo sfitto e rimetterci, piuttosto che correre il rischio di darlo in affitto a inquilini potenzialmente morosi.
Negli ultimi anni, infatti, un po’ a causa della crisi economica aggravata dalla pandemia, un po’ a causa del carovita e della crisi occupazionale, il numero di inquilini che non pagano il canone mensile o non lo fanno puntualmente stanno aumentando a vista d’occhio.
Questo vale soprattutto nelle città più grandi, dove far quadrare i conti a fine mese può diventare un’impresa non da poco.
È cosa nota, di fatto, che far occupare l’immobile a un locatario moroso vuol dire, poi, dover affrontare tutta una serie di procedure necessarie a ottenere un risarcimento o far liberare l’immobile da quest’ultimo.
Per di più, non sempre i risultati arrivano velocemente e sono soddisfacenti come sperato, per cui il rischio di doverci rimettere più che tenerlo sfitto è alto.
La legge infatti contempla un periodo di 20 giorni di tolleranza dalla scadenza del canone di locazione, superati i quali, senza ricevere il pagamento, il proprietario può procedere come ritiene più opportuno (riformulare l’accordo, sfrattare, ecc.).
In linea di massima, essere garantiti al 100% sull’affidabilità di un inquilino è cosa piuttosto difficile.
Da questa problematica non indifferente per gli interessi dei proprietari di casa, ha preso le mosse un progetto che si pone come missione principale anche la tutela della sicurezza dei proprietari che intendono mettere in affitto una loro proprietà.
Si tratta dell’innovativa piattaforma online Zappyrent, ideata per diventare punto d’incontro preferito tra domanda e offerta di case in affitto tra privati.
L’idea si presenta come rivoluzionaria non solo per la semplicità con cui inquilini e proprietari possono “incontrarsi” virtualmente, scambiarsi informazioni e richieste sulle case rese disponibili e concludere accordi, quanto per le garanzie che la piattaforma assicura sia ai primi che agli ultimi.
Selezionare un inquilino puntando sulla sua affidabilità non è un compito facile, infatti.
Richiede attenzione, ricerca di informazioni sul suo conto, referenze, prove certe che sia nelle condizioni economiche di poter sostenere le spese del canone e che, allo stesso tempo, sia una persona degna di fiducia, a cui affidare, appunto, le chiavi di casa.
Una procedura che può rivelarsi lunga e farraginosa e scoraggiare entrambe le parti a raggiungere un accordo.
Zappyrent, invece, punta alla completa semplificazione di questo processo puntando su due fattori determinanti per la scelta del giusto inquilino: il merito, l’affidabilità e la sicurezza del pagamento.
L’algoritmo alla base della piattaforma sfrutta tutta una serie di informazioni raccolte sul conto degli utenti in cerca di casa e iscritti al sito, al fine di attribuire loro un punteggio di merito utile, poi, ai proprietari per effettuare la dovuta scrematura sulla base di un dato certo e comprovato.
In questo modo viene ridotto notevolmente il tempo di ricerca e lo stress legato alla selezione degli inquilini, perché ci pensa alla piattaforma a svolgere “il lavoro sporco”.
A questo si aggiunge poi la garanzia di accredito del canone mensile, ogni mese, alla data di scadenza, sull’account del proprietario. Il passaggio della somma avviene a prescindere dall’effettivo versamento dell’inquilino, per cui, alla fine, il proprietario che ha affittato casa tramite la piattaforma è garantito sul piano dei pagamenti anche qualora l’inquilino dovesse rivelarsi moroso.