Che cos’è uno psicologo del lavoro?
Uno psicologo del lavoro è una persona che studia l’atteggiamento, la mente e il comportamento dell’essere umano in rapporto alla sua attività lavorativa. Il risultato del suo importante lavoro è quello di portare un senso di rilassamento nell’ambito aziendale ai fini di ottimizzare il lavoro con un processo naturale.
La mente è in grado di sviluppare dinamiche negative nel mondo del lavoro e se sottovalutate, possono condurre a problemi seri che si ripercuoteranno anche sulla vita privata.
La psicologia del lavoro entra in tutta l’organizzazione aziendale e ne scardina le attitudini e gli andamenti, intervenendo su ciò che ritiene di dover cambiare per il bene dei lavoratori. La reale attività dello psicologo del lavoro non si limita solo a una selezione del personale (per questo sarebbero sufficienti gli uffici di risorse del personale).
Lo psicologo del lavoro analizza l’individuo nella sua completezza e ne rapporta l’effettiva attitudine al lavoro da svolgere. Lo aiuta, se lo ritiene necessario con un percorso idoneo al singolo caso.
Che cosa fa uno psicologo del lavoro all’interno di un’azienda?
Vivere bene nel proprio posto di lavoro non è un sogno, deve diventare una realtà. C’è naturalmente bisogno della stretta collaborazione dei capi d’azienda, i quali devono riconoscere l’esigenza di far star bene i propri sottoposti. Dopotutto è risaputo che un dipendente mentalmente soddisfatto e sereno produce il doppio, se non il triplo, di uno depresso e insoddisfatto. Pur lasciando da parte la filosofia e tornando ai fatti pratici, lo psicologo del lavoro, all’interno di aziende piccole o grandi, svolge significativi ruoli.
Vediamo quelli principalmente legati alla sua attività pratica:
• gestisce il personale;
• studia i dipendenti attraverso colloqui di gruppo e individuali al fine di “captare” le possibili problematiche e capire dove intervenire;
• seleziona nuovo personale da assumere con colloqui psico-attitudinali mirati;
• effettua una capillare verifica che riguarda la mansione svolta dal lavoratore e la personalità del lavoratore stesso: ne rapporta l’effettiva compatibilità.
Come si diventa psicologo del lavoro?
Per seguire questa professione è necessario ottenere una laurea con la relativa specializzazione. Una laurea in psicologia del lavoro, come ad esempio questa offerta dall’università Unicusano, permette ai laureati di svolgere attività in servizi sia pubblici che privati e garantisce ampie prospettive occupazionali. In una città come Salerno, in cui questa specializzazione non è ancora molto nota, le prospettive possono essere ancora migliori.
Il motivo è molto semplice, in altre città più grandi, si è diffusa molto presto questa nuova figura professionale. La richiesta cresce e i posti di lavoro post-laurea diminuiscono con l’aumentare della richiesta,è accaduto con ogni nuova laurea. A Salerno, invece, ove di concorrenza al momento ce ne sta ancora poca, per i nascenti psicologi del lavoro si aprono numerose porte. È il momento giusto per approfittarne, considerando le difficoltà che la crisi economica ha generato all’interno delle imprese con conseguente malcontento dei lavoratori. Uno psicologo del lavoro che contribuisca al benessere dei dipendenti, è quanto di più utile possa giungere un’azienda salernitana.