a cura di Francesco Sassano per info sassanof@libero.it
Il conflitto in Ucraina ha fatto crollare tutte le nostre certezze di ripresa economica post pandemica.
In Italia, l’aumento dei prezzi dell’energia e dei beni ha spinto l’inflazione fino al +8,4% di agosto, ed essa è per quasi l’80% dovuta proprio all’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche. Tali valori sono ben al di sopra dell’obiettivo del 2% che la Banca Centrale Europea si era a suo tempo posta. È probabile che i prezzi aumentino più velocemente del reddito per molte persone. Ciò significa che il costo della vita per un gran numero di italiani sta pesando fortemente sul budget personale e familiare.
L’inflazione in Italia, arrivata in poco tempo a livelli record che non si raggiungevano da 37 anni. (fonte: La Verità)
Le premesse sopra descritte, ci mettono di fronte ad una cruda realtà, ossia la possibilità di andare incontro ad un vero e proprio “lockdown energetico” di conseguenza non è difficile pensare che un’inflazione galoppante non contribuisca a creare un mix socialmente esplosivo.
Il caso dell’elettorato italiano:
Vivere in condizioni d’incertezza prolungata o apparentemente incurabile pronostica due sensazioni analogamente umilianti: quella dell’ignoranza e quella dell’impotenza. (Bauman/Dessel 2021)
Entrambe le condizioni sono umilianti, soprattutto all’interno di una società altamente individualizzata, sentirsi inadeguati ha dei riflessi negativi sulla propria autostima e rappresenta un duro colpo alla propria dignità personale.
Non è un caso, un numero crescente di persone non arriva più a fine mese, per colpa dei costi energetici ed il conseguente aumento sproporzionato dei prezzi di prima necessità. La categoria del precariato esistenziale è in aumento e non accenna a diminuire.
La risposta politica:
Da sempre abili a comprendere i mutamenti dell’umore pubblico italiano le forze politiche in campo hanno scelto di tesaurizzare a loro beneficio insicurezza esistenziale presente nell’elettorato italiano.
In che modo:
I politici generalmente sfruttano a loro vantaggio le contingenti precarietà, il caso emblematico è quello dell’immigrazione, invece di ammettere la vera causa dell’incertezza (guerra, fame, cambiamenti climatici, ecc.), che non hanno la capacità o la volontà di combattere, preferiscono convincere elettorato che le politiche migratorie possono essere gestite – con blocchi navali oppure peggio deportando gli indesiderati fuori dai propri confini -.
L’elettorato italico, ancora una volta rischia di perdersi di fronte ai numerosi stimoli a cui inconsapevolmente è sottomesso, l’esposizione emozionale delle società ipertecnologiche amplificano ignoranza (non sapere che cosa riserverà il futuro) e l’impotenza (essere incapaci di esercitare un’influenza sul corso della propria vita)
Non a caso gli indizi in questi giorni si moltiplicano e ci portano a dire – Sempre più persone cederebbero di buon grado parte della loro libertà pur di emanciparsi dallo spettro orrifico dell’insicurezza esistenziale –