E’ giunto probabilmente al suo ultimo e definitivo atto il caso doping che ha investito nel corso della scorsa stagione agonistica la Givova Scafati ed il suo medico sociale, dr. Andrea Inserra.
Tanto fango e clamore avevano ricoperto la società ed in particolare il suo sanitario, da ieri invece ufficialmente prosciolto da ogni accusa, grazie al secondo provvedimento del Tribunale Nazionale Antidoping, che anche in grado di appello ha confermato la decisione assunta nel primo grado di giudizio, ponendo forse fine in maniera definitiva ad una faccenda sulla quale si è vociferato in maniera infamante e diffamatoria nei confronti di una società e di uno stimato professionista che hanno sempre lavorato in massima trasparenza, onestà e rettitudine e nel rispetto delle regole e delle metodologie consentite dalla legge.
Per chiarezza di esposizione, ripercorriamo succintamente quanto è accaduto, anche per ribadire ancora una volta a chiare lettere che la contestazione era stata mossa dalla P. N. A. al dr. Andrea Inserra solo con riferimento alla metodologia di somministrazione dei medicinali e mai si è minimamente accennato ad un ipotetico utilizzo di sostanze dopanti.
In seguito ad una segnalazione del 20/09/2018 ad opera della Procura Federale della Federazione Italiana Pallacanestro riguardante una fotografia pubblicata sul proprio profilo Facebook dall’allora allenatore gialloblù Marco Calvani che ritraeva due atleti (Giorgio Sgobba e Gabriele Romeo) a bordo campo mentre si sottoponevano ad una flebo, la Procura Nazionale Antidoping apriva un apposito fascicolo e, sulla base degli elementi probatori acquisiti, con atto del 25/10/2018 deferiva il dr. Andrea Inserra al giudizio di fronte alla prima sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, affinché, accertatane la responsabilità per violazione di cui all’art. 2.8 CSA, gli irrogasse la sanzione della squalifica per quattro anni ai sensi dell’art. 4.3.2 CSA. La prima sezione del T. N. A., in seguito all’acquisizione di una consulenza tecnica d’ufficio, in data 27/06/2019, emetteva la propria decisione, escludendo ogni responsabilità del dr. Andrea Inserra in ordine all’addebito ascrittogli. Quindi, con atto del 08/11/2019, la Procura Nazionale Antidoping proponeva appello avverso questa decisione, chiedendone la riforma alla seconda sezione del T. N. A.. Nella giornata di ieri, quest’ultima ha infine respinto l’appello della Procura Nazionale Antidoping e confermato la decisione impugnata.
La dirigenza tutta, all’unisono con lo staff sanitario, si ritiene soddisfatta di quanto deciso dalla giustizia antidoping, sulla quale ha sempre fatto pieno affidamento, sicura che la verità sarebbe venuta a galla e che sarebbe stata quindi esclusa qualsiasi responsabilità e/o coinvolgimento dei propri tesserati, come di fatto è avvenuto, in ordine a questioni dalle quali si è sempre tenuta distante, assumendo da sempre comportamenti e decisioni a tutela della salute dei propri atleti e nel pieno rispetto delle regole, anche non scritte, che disciplinano la sana pratica sportiva agonistica.