Un riconoscimento inatteso e gratificante al progetto Ravello – Bielorussia è giunto agli organi della Fondazione Ravello addirittura da parte di Papa Francesco.
Una storia, quella cui ci riferiamo, che è nata senza clamori ma che, alla fine, ha saputo lasciare il segno. Un progetto nato, gestito e concluso nel nome della cultura, travalicando il ruolo delle persone e il peso dei singoli fatti, recando un forte messaggio che dovrebbe indurre a riflettere.
L’iniziativa (che ha visto a Ravello per una settimana 19 allievi provenienti dalle quattro maggiori accademie ed università per la Musica e la Danza di Minsk per una full immersion di studio e di perfezionamento) prende forma con la gestione Brunetta, si sviluppa con la gestione del commissario Naddeo e si conclude con la presidenza De Masi.
In nome della cultura si sono incrociati questioni economiche, politiche e il delicato tema dei diritti della persona.
Il costante e continuo lavoro svolto dal Santo Padre nella doppia direzione dell’Unione Europea e della Bielorussia attraverso la Nunziatura Apostolica in quel paese retta da Monsignor Claudio Gugerotti già Arcivescovo titolare di Ravello, ha trovato sul proprio percorso, per una serie di circostanze quasi fortuite, la Fondazione Ravello che, nel suo piccolo, ha assunto un ruolo significativo riconosciutole, oggi, dallo stesso Pontefice e non solo.
La liberazione di alcuni detenuti da parte del Presidente bielorusso, la sua rielezione pochi giorni or sono, la sospensione delle sanzioni da parte dell’Unione Europea nei confronti della Bielorussia, sono i momenti salienti del processo di distensione e il frutto di percorsi diametralmente opposti all’uso delle armi, al terrorismo, alle violenze sugli esseri umani. (vedi l’intervista a Monsignor Gugerotti e al Segretario Generale della Fondazione realizzata a Ravello https://vimeo.com/137003158 ) Tali esiti sembrano assecondare il principio per cui il dialogo tra persone e culture rappresenti l’unica strategia di crescita e progresso. Per la Fondazione Ravello è motivo di grande soddisfazione il fatto di aver contribuito, per la sua parte, ad un processo più complessivo di distensione puntando esclusivamente su quella Cultura che, ancora una volta, ha dimostrato di essere più potente delle ideologie, degli embarghi e delle sanzioni.
LA LETTERA DELLA NUNZIATURA
Minsk, 13 ottobre 2015
Illustre e caro Segretario Generale,
mi scuso del ritardo nella formulazione della presente, ma solo ieri si è concluso il delicato processo di elezione del Presidente della Repubblica di Bielorussia, seguito dalla tanto auspicata sospensione delle sanzioni da parte dell’Unione Europea nei confronti di questo Paese.
Ma è proprio alla luce di ciò che acquista pieno significato l’iniziativa della Fondazione Ravello di accogliere, seguire, integrare in un ampio e intelligente programma formativo alcuni giovani artisti bielorussi, impegnati nella preparazione musicale sia strumentistica che coreografica.
Questa intrapresa, che è nata dal fecondo impegno congiunto di codesta Fondazione e di questa Nunziatura Apostolica, ha conseguito un successo che supera ogni rosea previsione.
I giovani e i loro docenti sono tornati entusiasti, oltre che della bellezza della città di Ravello e del calore dei suoi abitanti, soprattutto dell’alta professionalità del corso che li ha coinvolti, con i suoi ritmi molto esigenti e anche per questo per gli esiti che ne sono derivati, sostenuti dalla riconosciuta competenza del Direttore Artistico, nonché dei docenti che vi si sono impegnati con entusiasmo e passione.
II sostegno finanziario dell’iniziativa, poi, ha mostrato una generosità ed un’amichevole gratuità, cui il popolo bielorusso non è purtroppo aduso.
Le Autorità civili non hanno mancato di esprimere il loro convinto apprezzamento e la gratitudine per questo segno di sincera amicizia e di stima per l’impegno formativo della Repubblica di Bielorussia nei confronti dei talenti che vi abbondano.
Mi permetta, Signor Segretario Generale, di concludere con i sentimenti di profonda gratitudine che questa Nunziatura Apostolica esprime alla Fondazione Ravello ed a Lei personalmente, a nome del Santo Padre Francesco.
Non Le nascondo che i non facili sforzi profusi nel favorire un clima di distensione e di aperta comunicazione fra Bielorussia ed Europa e che ora cominciano ad essere recepiti anche a livello politico, non poco devono ad iniziative come la Vostra, che supera, attraverso la cordialità di
quell’impegno culturale, che il mondo riconosce in grado eccellente alla Città di Ravello, barriere ideologiche e muri di isolamento che non favoriscono l’intesa e il dialogo, unico mezzo, come si è dimostrato, per assicurare il progresso nella comprensione reciproca e in una sempre maggiore difesa di tutti i diritti della persona umana.
Voglia gradire i sentimenti del mio distinto ossequio, con cui mi confermo,
con cordiale amicizia
Claudio Gugerotti
Nunzio Apostolico in Bielorussia