Sul versante nord-ovest degli Alburni, alle pendici del massiccio, il borgo medievale di Sicignano che culmina nel castello normanno-svevo ora noto come castello Giusso, è collegato al borgo di Galdo degli Alburni da un ripido sentiero a scalinata, il sentiero di Santa Domenica, protettrice dei viandanti.
Qui il sentiero inizia a costeggiare i terrazzamenti dell’ Uliveto dell’Azienda Agricola Monte dei Mele. Dovendo superare un dislivello di circa 250 m. il sentiero si svolge a tornanti per 1,2 km, in parte lastricato di pietra bianca calcarea dell’Alburno, resa liscissima dal calpestio di uomini e animali da soma.
Alla metà circa si apre una balconata rocciosa, detta “di Santa Domenica”. Da qui lo sguardo spazia sulla piana di Galdo con a sud-est la valle del Tanagro e a sud-ovest l’alta valle del Sele. Il sentiero, sempre costeggiando con tornanti l’uliveto approda poi nella parte alta di Galdo, nel rione dei “Casalini”, tipiche abitazioni in pietra ad un piano ed un unico vano, con tetto a falda unica, ora purtroppo ridotti a rudere. Il sentiero ha avuto una sua utilità fino agli anni ‘60 quando ancora gli studenti di Galdo lo utilizzavano per salire a scuola a Sicignano. Poi, l’importanza di questa via di comunicazione, attiva per secoli, si è spenta.
Essa tuttavia è sentita come luogo talmente importante della vita e dalla storia delle comunità locali, da essere attualmente oggetto di una misura Por specifica per il ripristino, e di due manifestazioni annuali, una fiaccolata di mezza estate al tramonto partendo da Sicignano, con incontro delle due comunità nella piazza di Galdo e degustazioni enogastronomiche, e una Via Crucis in primavera partendo da Galdo.
Sabato sera, alle ore 18,30 a Sicignano in via Pagano 73, verrà illustrato da Anna Maria Martorano Operatore Naturalistico Culturale Nazionale Cai, Camillo Gallo Ingegnere e socio Cai, Palmyra Amato, titolare dell’Azienda Agricola “Monte dei Mele”, in Sicignano degli Alburni, unitamente all’agronomo Nicola Mastrangelo, il progetto per il ripristino di questo uliveto che si estende per più di un ettaro lungo lo svolgersi del sentiero.
La longevità delle piante, è testimonianza di un impianto molto antico la cui origine si perde nella memoria storica. Seguirà il vernissage della mostra documentaristica sullo storico uliveto di Sicignano, curata da Camillo Gallo e una passeggiata al tramonto nei luoghi del recupero.