Riprendiamo a crescere, questo è stato il messaggio di fondo della conferenza stampa di presentazione, tenutasi presso il Salone del Consiglio nella Sede della Camera Di Commercio di Napoli in Piazza Bovio, di Progetto Campania, l’accordo stretto da Banca Popolare di Ancona – UBI, Ga.Fi. Sud e CO.NA.GA. che mette a disposizione delle imprese campane un plafond di 50 milioni di euro, erogato da Banca Popolare di Ancona, e concesso a Ga. Fi. Sud e CO.NA.GA. a fronte di finanziamenti destinati allo sviluppo aziendale da utilizzare entro il 31.12.2014.
I destinatari sono le Piccole – Medie Imprese (rientranti nei parametri U.E.) dei settori industria, commercio, agro-industria, turistico-alberghiero, artigianato, servizi, agricoltura, aventi sede in Campania e associate a GA.FI.Sud/CO.NA.GA.
Ha fatto gli onori di casa, in vece del Presidente Maddaloni impegnato fuori città, il Consigliere della Camera Di Commercio di Napoli Tiberio Sauro, che ha sottolineato come le Camere Di Commercio siano l’unico ente istituzionale a finanziare i Confidi in Regione.
Subito dopo ha preso la parola il Direttore Generale di Banca Popolare di Ancona – UBI Nunzio Tartaglia, il quale, pur non negando l’entità e gli effetti della crisi che si è abbattuta nel nostro paese, ha anche sottolineato che avrebbe potuto andare molto peggio, se si fosse davvero arrivati al default alla fine del 2011, con la perdita di più del 30% delle ricchezze del paese come successo in Argentina o in Grecia, in Italia si è perso il 10% ed è un risultato seppur negativo, comunque non tragico. La ricchezza è dunque legata alla capacità di far circolare il denaro, le banche, alcune di esse almeno, hanno avuto la loro responsabilità ma adesso è arrivato il momento di guardare avanti. Banca Popolare Di Ancona – UBI è comunque al fianco delle imprese campane, lo dimostra il fatto che Progetto Campania è giunto alla sua terza edizione e che per questa terza edizione vengono messi a disposizione di Ga.Fi. SUD e CO.NA.GA. 50 milioni di €, quando sommando le due precedenti edizioni si era arrivati a 40. UBI è il terzo gruppo bancario in Italia grazie al suo modello federale e grazie alla sua enorme solidità patrimoniale che gli ha èermesso di chiudere gli ultimi esercizi senza perdite, ma nonostante questo in questi ultimi anni ha dovuto vedere ridimensionata la sua redditività per il crollo degli interessi attivi. Banca Popolare Di Ancona – UBI vuole riprendere a fare credito, lo fa di concerto con due partner significativi e cruciali nel ruolo del tessuto economico regionale come Ga.Fi. Sud e CO.NA.GA., che hanno un ruolo essenziale nella mitigazone del rischio, e dunque sicura di poter agganciare la ripresa economica, che ci sarà e sarà motivo di sviluppo per le imprese campane.
E’ quindi interventuto il Presidente di Ga.Fi. Sud Rosario Caputo, che ha sottolineato come anche le banche abbiano iniziato a selezionare tra gli stessi Confidi quelli più autorevoli, Ga. Fi. Sud è certificatore Mediocredito Centrale, è il primo Confidi del Sud, l’ottavo in tutta Italia ed il secondo certificatore in tutta la Campania (banche comprese). Tra i certificatori Mediocredito Centrale l’insolvenza media ammonta intorno al 4%, Ga.Fi. Sud invece ha un margine di insolvenza dell’1,4%, ed un 98% di successo nella presentazione delle pratiche alle banche. Progetto Campania è partito l’ 1 marzo ed in 9 giorni lavorativi sono stati già affidati complessivamente 2 milioni di €uro, questo perchè uno degli obiettivi è quello di fornire risposte in tempi ragionevoli, che permettono dunque alle imprese di cogliere le opportunità che il mercato offre. Il predidente di Ga.Fi. Sud ha poi illustrato le caratteristiche della terza edizione di Progetto Campania, che avrà come oggetto finanziamenti di importo superiore a € 50.000 per esigenze di “circolante” nonché per sostenere programmi di investimenti a medio/lungo termine, che riguardano entrambe le leve del credito, quindi sia il circolante sia i programmi di investimento. Tali finanziamenti saranno di natura chirografaria (non assistiti quindi da alcun tipo di garanzia reale quali pegno e ipoteca, o personale, quali fideiussione o anticresi) e saranno assistiti dalla garanzia di GA.FI.Sud a sua volta garantito da CO.NA.GA. per il 50%. Il vantaggio che offre Ga.Fi. Sud, oltre alla sua capacità di certificazione, è la sua capacità di relazioni e di conoscenza del territorio.
E’ quindi intervenuto il Presidente di CO.NA.GA. Gaetano De Luca, che ha sottolineato come l’elemento di innovatività di Progetto Campania sia proprio nel fatto che esso avvenga in Campania, unica tra le 20 Regioni a non supportare in alcun modo i Confidi. Nella nostra regione infatti l’unico ente istituzionale che sostiene i Confidi è la Camera Di Commercio. Progetto Campania è un accordo contrattuale stretto con Banca Popolare di Ancona – UBI, con un impegno preciso, un atto credito complessivo a fronte di co-garanzie. L’azione sinergica di Ga.Fi. Sud e CO.NA.GA., unitamente al Fondo Centrale di Garanzia del Ministero dello Sviluppo Economico (di cui Mediocredito Centrale è principale gestore) fanno sì che si crei una catena di valore del credito, una filiera garantita. De Luca si è augurato che per una futura quarta edizione di Progetto Campania possano esserci più Confidi e perchè no, anche più di una banca.
A margine dell’incontro “Gazzetta” ha posto alcune domande al Presidente di Ga.Fi. Sud, Dott. Rosario Caputo:
Presidente, perchè è così difficile fare impresa in Campania?
Perchè scontiamo tutti i limiti contestuali del sistema paese Italia, ed in più quelli propri della nostra Regione, a partire dalla desertificazione infrastrutturale, dal peso della burocrazia, dal carico fiscale, dalla difficoltà ad accedere al credito che qui è più accentuate che in altre regioni. Le banche fanno il loro lavoro, obbediscono inoltre non solo ai dettami di Bankitalia, ma anche della BCE, a Basilea non si può sfuggire, quindi non c’è da meravigliarsi se le banche in questa regione sono più guardinghe che in altre. La Campania purtroppo ha una situazione più depressa rispetto ad altre regioni.
Banca ed impresa hanno l’una bisogno dell’altra, perchè è così difficile trovare una sintonia tra questi due attori del sistema economico?
E’ difficile perchè spesso è un dialogo tra sordi, per lo più è l’impresa a soccombere ma, come gli imprenditori sanno, la banca deve anche essa sottostare a regole e norme, ci riferiamo naturalmente a Basilea, che possono non piacere, essere troppo rigide, ma ci sono. Gli imprenditori devono imparare a dialogare ed a migliorare i loro bilanci.
E’ qui che intervengono dunque soggetti come i Confidi.
Il Confidi può intervenire a ridurre la distanza tra banca ed impresa a sostegno di quest’ultima, sia sul piano concreto delle garanzie che va a porre esponendosi con il proprio patrimonio, ma anche sul piano relazionale, “educando” l’impresa a dialogare con la banca ed ad avere una metodologia di rappresentazione che porta ad ottenere risultati significativi sul piano dell’accesso al credito. Miracoli non se ne fanno, ma se si tengono d’occhio i bilanci e si rendono efficienti le linee di produzione, le imprese possono ottenere risultati sulla leva finanziaria.
Abbiamo sentito dal Presidente di CO.NA.GA De Luca che l’unica Regione tra le 20 che non sostiene i Confidi è la Campania, che preferisce intraprendere iniziative proprie come quelle del Microcredito emanata lo scorso dicembre.
Purtroppo, e mi duole dirlo, a livello istituzionale manca quella intelligente umiltà di ascoltare quelli che sono i principali attori dei processi che si vogliono mettere in atto e confrontarsi con la loro esperienza ed il loro know-how. Purtroppo si continua a ragionare usando schemi propri della politica, che sono basati su esperienze prossime allo zero, e che hanno portato a risultati prossimi allo zero. Esiste un documento sottoscritto da tutti i Confidi campani, che rappresentano l’operatività, che dimostra come si possono erogare finanziamenti per 2 miliardi di € a circa 20.000 aziende, documento che è rimasto lettera morta. Io spero che in questo incontro alla Camera di Commercio si sia colto il messaggio che l’unione fa la forza. La partecipazione dell’istituzione pubblica nel processo dei Confidi ha un effetto moltiplicatore per cui un euro investito nei Confidi ne genera 40.
Si avvicinano le elezioni europee. Con quale occhio bisogna guardare all’Europa?
La mia azienda ha a che fare con una grande multinazionale, se questa multinazionale ci imponesse l’uso dell’inglese nelle relazioni dovremmo imparare l’inglese altrimenti dovremmo interrompere i rapporti con questa multinazionale. L’Europa è di per sè una Regione, che si confronta con altri mercati come quelli asiatici, quelli emergenti come il Sudamerica, non essere in questa regione significa non essere nel mercato.
PIETRO PIZZOLLA