Per la festa di San Matteo la città di Salerno ieri si è spaccata.
Le nuove norme dettate dall’ arcivescovo Luigi Moretti per regolare la processione del patrono, San Matteo e dei santi Martiri salernitani, hanno creato una divisione profonda.
E la festa si è svolta tra le tensioni. Una divisione tra curia e portatori ma anche tra gli stessi Salernitani. Se infatti alcuni hanno contestato e fischiato il vescovo durante la processione altri hanno aspramente criticato il comportamento dei portatori.
Il presule nei giorni aveva disposto, in linea con le norme dettate dalla Conferenza episcopale, che le statue dei santi non si sarebbero dovute fermare lungo il percorso né fare le cosiddette ‘girate’, ovvero l’omaggio ai quartieri attraversati. Niente più soste, come invece prevedeva un’antichissima tradizione, né al centro storico, dove ha sede il Comando della Guardia di Finanza, della quale San Matteo è protettore, né nell’atrio del Comune di Salerno.
La tensione si è registrata sin dalla partenza dal Duomo, dove i portatori hanno ritardato l’avvio della processione: nel quadriportico dell’antica cattedrale c’è stata un primo serrato confronto tra presule e portatori.
Poco dopo si è consumato il primo strappo con la sosta al centro e poi le girate durante il tragitto, a piazza Portanova, lungo simbolo del centro cittadino salernitano. Alle ”girate” per i portatori ci sono stati applausi da parte di alcuni fedeli mentre il vescovo, che portava la reliquia del santo, è stato oggetto di fischi e contestazioni. Fedeli sbigottiti, altri arrabbiati ma gli uomini delle paranze non hanno desistito. Anzi, davanti alla sede della Provincia di Salerno hanno addirittura fermato la processione deponendo le statue a terra. Dopo una breve mediazione la processione è ripartita per consumare l’ultima difesa ”della tradizione” con l’entrata nell’atrio del Comune.
Il vescovo, invece, è andato avanti per la sua strada, anticipando la processione diretta verso la Cattedrale. In un clima di grande divisione l’unica certezza è che una festa di grande partecipazione è stata rovinata. L’edizione del 2014 doveva essere più sobria, tanto è vero che sono stati cancellati anche i fuochi pirotecnici.
Lo strappo consumato degli uomini della paranze non è piaciuto a tutti: ”Io come tanti altri salernitani sono rimasta delusa dal comportamento dei portatori – ha detto Giuliana Scarpetta, avvocato che, tra gli altri, ha rappresentato la famiglia di Elisa Claps – Noi cittadini siamo disponibili a portare sulle nostra spalle san Matteo pur di non renderlo oggetto di questa diatriba”.
Nessun commento, al momento, da parte della Curia Arcivescovile. (ANSA).