A Battipaglia succede un fatto straordinario che parte dai millenial, la generazione spesso criticata per indolenza o disinteresse verso le cose che “contano”.
Ed eccoli in piazza, in maniera composta e civile, capaci di autodeterminarsi e dare una lezione di vita ai “grandi”.
Appartengono, alla generazione più istruita della storia del Paese e sicuramente quella con maggiori opportunità in termini di mobilità, capacità nell’utilizzo di tecnologie e nell’uso di almeno una lingua straniera; che in una società digitale e globalizzata non è poca cosa.
Eppure sono la generazione, che soffre maggiormente delle peggiori condizioni socio-economiche di sempre; ereditate proprio da una classe dirigente, che li ha immolati sull’altare dell’austerità.
Ecco allora, che quel gesto assume una valenza straordinaria, una richiesta di cambiamento e discontinuità con il presente e la necessità di far valere gli interessi che davvero generano futuro; la salute, la cura della casa comune, la legalità.
Quei ragazzi, afoni per scelte di altri, oggi incarnano residui di speranza e senso civico e certificano un fatto inconfutabile; la sconfitta di una classe politica (di oggi e di ieri) di un territorio depredato di valori immateriali ed economici.
Non è straordinario che questa “lezione di civiltà” dal basso, avvenga a Battipaglia; città in cui il privato sociale organizzato con i suoi gruppi, associazioni, movimenti, le parrocchie da sempre costituiscono, una meravigliosa esperienza del territorio nella cura educativa, formativa e di prossimità ai servizi.
Alla Politica sempre più ripiegata sul consenso ed alle sue derive, a cui la storia battipagliese non è estranea, gli “adulti” che oggi stanno a guardare l’energia positiva dei propri figli, rispondano con un atto forte, se nelle prossime ore non si arriverà a tangibili provvedimenti da parte delle autorità realmente competenti.
Alla prossima tornata elettorale, si compia un atto straordinario, rinunciando al diritto di voto per uno più importante; la Salute! Pronti a riconsegnare le Tessere elettorali, perchè non si può essere considerati semplici consumatori o peggio cittadini all’abbisogna.