IL “PRESEPE SUL MARE” DI NUNZIA PELLEGRINO RACCHIUDE L’ANIMA DI RAITO

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“Nel mio presepe c’è l’anima di Raito, della gente di Raito, che è rappresentata attraverso i miei pastori. Sono loro che raccontano la nascita di Gesù, nelle nostre vie, nelle nostre case, nella nostra cultura”. Non si può andare via da Raito senza aver prima visitato il “Presepe sul Mare” di Nunzia Pellegrino, una simpatica signora che, nata a Cetara, sin da bambina vive a Raito e circa due anni fa ha deciso di realizzare un grande presepe di circa tre metri di lunghezza, due di profondità e due di altezza. E’ realizzato in cartone e sughero. Anche tutti i pastori che animano il presepe sono stati realizzati dalla signora Pellegrino:” Hanno un’anima in ferro e la testa e le mani di terracotta. Hanno una dimensione di circa 15 centimetri. Anche i vestiti sono stati cuciti da me. Costruire questo presepe è stato per me come un gioco affascinante. Ho sempre amato i presepi, sin da bambina. Mi ha trasmesso questa passione mio padre, Alfonso Pellegrino. A lui ho dedicato il mio “Presepe sul Mare” nel quale ho voluto valorizzare questo antico Borgo di Raito che ha sempre suscitato in me un fascino unico”.

Il presepe è stato posizionato in un locale terraneo ubicato pochi metri prima dalla chiesa della Madonna delle Grazie, e subito dopo la “Farmacia Ginetti”: dopo la curva dove per tutto l’anno è esposto un altro presepe, realizzato molti anni fa dai ragazzi di Raito:” Nel mio presepe, lì dove nella realtà è posizionato questo presepe, ho localizzato la capanna con Gesù bambino, Maria, Giuseppe, il bue, l’asinello e i Re Magi”. Ogni pastore di questo originale presepe raffigura un personaggio di Raito:” C’è Franchino che legge il giornale e la signora Tina, che non ci sono più; Lucia della Salumeria; Luigi il Fornaio; Alfonso il Barbiere; la signora Maria e la signora Giuseppina. Ci sono anche Elia e la sorella che facevano la passeggiata, il cosiddetto “ Struscio”, che anch’io facevo da ragazzina con le mie amiche. Ho voluto lasciare in quelle botteghe le attività di un tempo, quelle che c’erano quando io ero bambina: dove adesso c’è la Farmacia Ginetti all’epoca c’era la salumeria, poi ho messo la bottega del fornaio, quella della ceramica, il barbiere, la fruttivendola Laura, con il nonno Carmine; la merceria con Dina, Luigi il macellaio, Ciccio il salumiere e Antonio (Totonno), con la moglie Rosalia dell’altra merceria; Antonietta del bar con Assunta, Giovanni Nicolao, Giovanna Masullo, Amelio che faceva i presepi, don Pietro che vendeva lumachine, Carlo lo spazzino, Antonietta. Ho inserito anche una bottega con un calzolaio per ricordare mio padre che faceva questo mestiere in una bottega vicino alla chiesa. Ho realizzato la macchina che lui usava per lucidare le scarpe e ho lasciato in vista anche i chiodini che lui utilizzava. Ho messo anche mio fratello Giuseppe che veniva a Raito a vendere il pesce fresco”.

Tutti i palazzi del presepe hanno le finestre illuminate attraverso le quali si vedono gli interni con le persone sedute a tavola per la cena. Si vedono i pavimenti di cotto vero e addirittura gli affreschi che adornano i soffitti delle case. In un portone si vede anche un’antica e pregevole fontana ancora esistente e, sulla facciata di un palazzo, la lapide che ricorda tutti i nomi dei caduti di guerra di Raito. Nel presepe c’è anche la casa dove abita Nunzia Pellegrino, quella con gli archi e un grande terrazzo dove lei è raffigurata in una statuina mentre sorridente stende il bucato:” C’è anche la mia vicina Mafalda che cuce sempre”

La signora ha lasciato anche il locale sede del Club “ Raito Granata” dove oltre novanta tifosi dividono il loro cuore tra l’amore per la propria terra natia e l’amore per la loro squadra: ”La Salernitana”. “Dentro c’è anche mio nipote Salvatore Pellegrino, che è il presidente, e i vecchietti Antonio e Gaetano che giocano a carte”. Nel presepe ci sono anche delle stradine che conducono verso la Raito alta, fino a Via Turino. “ C’è il Bar del Corso con Timoteo, Francesca, Ginetta, con il bambino che ha avuto da poco e il suo cagnolino; ci sono anche i ragazzi di Raito: Manolo, Domenico; mia zia Concetta sul balcone, i figli di Tony. C’è Maria, con la suocera Generosa, affacciata al balcone; la professoressa Del Basso e, in alto, il cacciatore che rappresenta i tanti cacciatori di Raito. Ci sono la signora Lisetta con il marito Ettore, la signora Amalia e Stefano con il cane. Ho costruito anche il Palazzo Di Florio dove ci sono la signora Di Florio con la figlia e la signora Anna”.   Nel presepe non c’è Erode: ” A Raito sono tutti bravi”. Tanti i visitatori che hanno ammirato il presepe: ” E’ venuto anche uno scenografo del Teatro dell’Opera di Roma che lo ha apprezzato ”. Nel presepe c’è anche il ceppo che per tradizione si accende il giorno dell’Immacolata. Il presepe è adornato con una rete di pescatori: ” A ricordo dell’antica tradizione marinara del Borgo di Raito”. Tutte le case del Borgo di Raito sono state costruite tenendo conto delle proporzioni, della prospettiva, ogni bottega, ogni portone è uguale a quello reale. La signora Pellegrino ha lavorato per circa due anni al presepe: ” Poche ore, la sera”. Adesso vorrebbe ampliare il suo presepe:” Vorrei inserire la chiesa ed anche “Villa Guariglia”. Il poeta di Albori, Vincenzo Tafuri, ha scritto una poesia dedicata a “Il Presepe sul Mare” nella quale evidenzia “le pennellate di colore”; “le miniature di decori”; “le rampe ardite, i vicoli e i cortili: ”una favola di fanciulli”. In ogni presepe, Gesù rinasce, e sicuramente è rinato nel “Presepe sul Mare” di Nunzia Pellegrino. (FOTO DI FRANCESCO ANNUNZIATA)

Aniello Palumbo