“Ognuno di noi ha la sua piccola storia: questo libro è giocato sul rapporto equilibrato tra le piccole storie, le storie di vita minime, le storie familiari, le storie della gente comune e la grande Storia, quella che leggiamo nei libri, quella dei grandi eventi, che si studia nelle scuole. C’è bisogno di dare dignità ai singoli, di riscattare la dimensione individuale delle persone comuni. Bisognerebbe creare un museo che raccolga le memorie familiari, le storie delle persone comuni, per evitare che vengano cancellate dal tempo”. A riscattare la dignità delle storie delle persone comuni, nel suo intervento, è stato il professor Paolo Apolito, docente di “Antropologia Culturale” presso l’Università di Roma3, durante la presentazione del nuovo libro dell’architetto Felice De Martino “Rosa D’Ammore”, edito da “Futura Libri” di Fabio Versiglioni, tenutasi presso la Biblioteca Comunale di Pontecagnano dedicata al poeta salernitano “Alfonso Gatto” impreziosita dai disegni realizzati dal pittore salernitano Pino Roscigno alias Green Pino. Il romanzo racconta una storia vera, ambientata tra le campagne di Pontecagnano, la storia di una donna: Rosa D’Ammore (Rosa Amato), maritata Altomare (Vito Buonocore) che è anche la storia di tanta gente della Piana del Sele come ha spiegato il professor Carmine Pinto, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno:” E’ la storia di una famiglia attraverso la quale si racconta la storia di un territorio, della comunità di Pontecagnano , ma anche la storia del nostro Paese. Negli anni di cui parla l’autore, dagli anni 50 agli anni 80, la politica è entrata prepotentemente nella struttura sociale, condizionandola. Questo libro racconta di un mondo che non c’è più, ma che tuttavia esiste ancora: il mondo rurale , che è finito e ha dato vita al mondo nuovo, il mondo industriale, il mondo urbanizzato”.
A leggere l’incipit del romanzo è stata, con grande coinvolgimento emotivo, la moglie dell’autore, la dottoressa Lina Buonocore, che ha raccontato di come l’addetto alle trascrizioni comunali, annotò, per mero errore, con una emme in più, il cognome del figlio di Fortunato D’Amore, Domenico che usufruì così, senza volerlo, di una consonante in più nel cognome, che in seguito trasmise ai suoi figli. Le altre storie del libro sono state recitate dalla professoressa Antonella Mazzeo docente di Italiano e Storia all’Istituto Galilei – Di Palo di Salerno, che dall’età di 11 anni ha abitato nel Condominio di Corso Europa 83 di cui si parla nella seconda parte del libro e dove la famiglia Altomare si era trasferita dalla Masseria Tuminiello di Via Degli Aranceti. “Un condominio dove le persone non si conoscevano e dove grazie alla famiglia Altomare , grazie all’amore di Rosa D’Ammore, cominciano a conoscersi, ad aprirsi, a fidarsi l’uno dell’altro, a diventare amici”. L’ autore ha dedicato il libro a Pino Buonocore, ma anche, moralmente, a Renato Ferro:” Ho letto tutti suoi libri è un grande scrittore di Pontecagnano”. La nipote di felice De Martino, Roberta Buonocore, figlia di Pino, ha ringraziato lo zio al quale tutta la famiglia Buonocore è legata affettivamente. A portare i saluti del Sindaco di Pontecagnano Faiano , Giuseppe Lanzara, è stata l’Assessore alla Cultura e alla Creatività: la dottoressa Adele Triggiano che ha ricordato le tante iniziative messe in campo dall’Amministrazione Comunale di Pontecagnano, anche nel periodo natalizio, per valorizzare la storia e la cultura del Comune picentino. Sono intervenuti, oltre l’editore Fabio Versiglioni: il dottor Antonello Sada del “Gruppo Sada” di Pontecagnano che ha raccontato la nascita dell’azienda :” Fu fondata nel 1931 da mio nonno Antonio. La cultura del cambiamento è nel nostro DNA”; il Preside Antonio Vairo, Past President del “Rotary Club Salerno Est”, di cui De Martino è socio, ha portato i saluti della Presidente Marilena Montera; il Consigliere Comunale Francesco Pastore ha definito il libro di De Martino:” Un servizio pubblico per la città di Pontecagnano che tramanda nella storia le tradizioni delle famiglie di questa terra”. De Martino ha raccontato del “mondo del Su e quello del Giù”, dell’alchimia del dualismo divino creatasi nei dintorni del Sele del quale i D’Ammore si erano sempre nutriti:” Rosa D’Ammore, più di tutti ha incarnato l’essenza di quella gente piena di problemi ma fiduciosa e pronta sempre a girar di nuovo pagina. Umanità particolare la loro, sostenuta da armi di pace, intinte di… Ammore spontaneo e fortemente solidale”. Un libro di passioni e di amori quello di De Martino che ha ringraziato commosso i tanti presenti tra i quali i componenti della famiglia Buonocore e i condomini di Corso Europa 83. spiegando che il suo libro:” E’ stato un atto d’amore, un omaggio alla città di Pontecagnano che mi ha accolto con affetto”. (Foto di Giuseppe Carabetta). (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo