C’è un fil rouge che accomuna tanti campioni del made in Italy in diversi settori. Dalla manifattura innovativa di Stampa3DSud, l’azienda che dà forma alle idee realizzando tutto ciò che può essere immaginato, alle ‘cravatte con l’anima’ di Confezioni Marzullo, che riprendono i motivi delle ceramiche vietresi. Dal “Re delle torte”, soprannome con cui è noto Renato Ardovino: uno dei maggiori esponenti del cake design italiano, al cartone riciclato di Sabox.
Dal festival internazionale di cinema per ragazzi Giffoni Experience ad una delle più grandi cooperative agricole italiane, la Finagricola. A seguire con le sedi del campione mondiale della fibra ottica, Prysmian, le mozzarelle di bufala di Vannulo fino al Parco archeologico di Paestum.
Ebbene tutti questi casi eccellenti hanno le loro radici in Campania, in provincia di Salerno, e sono tra i tanti campioni del made in Italy censiti e raccontati nel rapporto ‘Banca delle Qualità Campane’ promosso dalla Fondazione Symbola insieme con la Federazione Campana Banche Credito Cooperativo, la Cassa rurale ed artigiana BCC di Battipaglia e Montecorvino Rovella e con il sostegno di Fondosviluppo, il Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Un lavoro che propone un viaggio alla scoperta di cinquanta eccellenze italiane tra i Monti Picentini e il Cilento presentato oggi in conferenza stampa a Salerno da: Ermete Realacci, Franco Pasquali e Domenico Sturabotti, rispettivamente Presidente di Fondazione Symbola, Presidente del Forum Fondazione Symbola e Direttore della Fondazione; Lucio Alfieri, Presidente Federazione Campana delle Banche di Credito Cooperativo; Claudia Benedetti, Responsabile Coordinamento programmi di Federcasse; Carlo Cambi, giornalista e componente del Comitato Scientifico Symbola; e Silvio Petrone, Presidente Cassa Rurale ed Artigiana Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella.
Nato per mettere nero su bianco le storie di successo, le attrattive e i punti di forza della Campania, per rendere tutti più consapevoli del valore delle bellezze e delle produzioni locali di qualità e contribuire così a migliorare la competitività di beni e servizi, il rapporto interessa un’area della provincia di Salerno che si snoda dalle zone del Calore e degli Alburni, del Sele e della omonima piana fino alla Valle del Picentino. Dove si trovano i comuni di Acerno, Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Campagna, Capaccio, Controne, Eboli, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano, Pontecagnano Faiano, Postiglione e Serre.
“È proprio quando il presente si fa più incerto – afferma il Presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci – che serve un’idea di futuro. Di fronte a processi politici che feriscono l’Europa come la Brexit, fenomeni globali come le migrazioni, fatti drammatici come la recrudescenza del terrorismo, sfide globali come i mutamenti climatici, serve una bussola che abbia come punti cardinali i nostri talenti e i nostri punti di forza. Di fronte a questi cambiamenti e a quelli che verranno l’Italia deve puntare con decisione sui suoi caratteri unici: deve innovare senza dimenticare i suoi saperi antichi e la sua cultura, deve dare opportunità inedite al suo saper fare artigiano attraverso il digitale, tenendo insieme bellezza e ricerca, qualità, coesione sociale e competitività. Insomma l’Italia deve fare l’Italia. Il rapporto Banca delle Qualità Campane sulle eccellenze presenti tra i monti Picentini e il Cilento dimostra che se si guarda il Paese con occhi non pigri, dal territorio emergono i talenti per affrontare il futuro”.
Per ilPresidente della Federazione Campana delle Banche di Credito Cooperativo Lucio Alfieri:“Le ragioni dell’attenzione ai territori sono sempre più fondamentali per avviare una ripartenza che non può essere soltanto di natura economica ma deve farsi carico anche dell’ansia sociale causata da una recessione estremamente lunga e penalizzante per le aree del Sud d’Italia. La strada giusta è quella di lavorare a politiche di sviluppo inclusive e coesive ed è in questa direzione che le banche di comunità – come le Bcc – possono recitare un ruolo di primo piano, sostenendo e promuovendo le filiere delle eccellenze produttive che restano i top player intorno ai quali organizzare circuiti virtuosi di crescita socio/economica”.
“Questo primo rapporto di Symbola – commenta Silvio Petrone, Presidente della Cassa Rurale ed Artigiana Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella – conferma che questo territorio è prodigo di eccellenze. La storia stessa di queste terre lo ha sempre dimostrato. Quello che spesso ci è mancato è lo spirito di fare rete e di considerare il territorio come una risorsa. Come Credito Cooperativo questo lo sappiamo bene. Per questo abbiamo fortemente voluto questo progetto con Symbola. E la parte più importante de La Banca delle Qualità, è quella che seguirà : creare strumenti e formazione per fare rete. Noi siamo pronti a continuare a fare la nostra parte”.
“Il territorio – afferma Claudia Benedetti, Responsabile Coordinamento programmi di Federcasse – non è un fattore neutro o accidentale, soprattutto per banche che vivono nei territori e nelle comunità locali. È giacimento di risorse, energie, genio. Da coltivare, proteggere, valorizzare. Questa è la competenza specifica di banche di comunità quali sono le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali italiane che rappresentano una forma originale di essere e fare banca basata sulla proprietà diffusa e la solidarietà economica”.
Per puntare con decisione sui nostri talenti è necessario essere coscienti dei problemi irrisolti del Paese e insieme essere ben consapevoli dei nostri punti di forza. E’ questa la ragion d’essere della Banca delle Qualità Campane. Un racconto che è parte di un progetto pilota più ampio per accrescere la competitività dell’area, pensato per essere replicato in altre BCC del territorio campano, che prevede anche un’analisi della percezione sul web e un percorso formativo che affianca alla capacità di realizzare prodotti di qualità anche capacità comunicative, manageriali, digitali e di design, e un press tour da realizzare entro ottobre.
Oggi il sistema produttivo dell’area su cui si è focalizzato il rapporto contribuisce per il 19,3% alla formazione del reddito prodotto nella provincia di Salerno (dato 2013), mentre nel 2009 contribuiva per il 18,9%. Un risultato che deriva non tanto dal terziario (incide sulla provincia per il 18%), quanto dall’industria (che contribuisce per il 20%) e soprattutto dall’agricoltura, che rappresenta più di un terzo dell’economia provinciale (36%). Nell’insieme un sistema che nel periodo 2009-2013 è cresciuto in valore aggiunto mediamente dello 0,9% l’anno, a fronte del +0,4% di Salerno, del -0,9% della Campania, del -0,2% del Mezzogiorno e del +0,2% dell’Italia.Risultati frutto principalmente di una dinamica positiva del settore agricolo (+4,5%), in linea con il dato regionale, di una industria che ha perso, ma un po’ meno della media della regione (-1,9% contro -2,5%) e di un terziario con dati incoraggianti (+1,3% contro il +0,9% regionale). Un risultato positivo, dunque, ma che può ancora migliorare, contribuendo alla ripresa della Regione e del Mezzogiorno.
Le eccellenze al centro del progetto Banca delle Qualità Campane, in particolare la vocazione culturale, emergono anche dalla citata analisi del sentiment web. Vagliando circa 230mila post tra il gennaio 2015 e il gennaio 2016 da fonti diverse (Twitter, Facebook, forum, news, blog), emergono classifiche relative ai principali temi di discussione che evidenziano quali sono i punti di forza percepiti del territorio. Eventi e festival fanno la parte del leone, con circa 88 mila commenti totali; un dato che trova conferma, a livello micro, nella leadership del Giffoni Film festival, oggetto di ben 45 mila commenti circa, oltre 10.000 dei quali in lingua inglese. Oltre che di eventi, nel web si discute anche di cibo, come dimostrano gli oltre 25 mila commenti totali, metà dei quali dedicati alla mozzarella di bufala. Con più di 40 mila commenti totali, siti archeologici e cultura sono, rispettivamente, il terzo e il quarto argomento generale di cui si parla di più, risultato riconducibile soprattutto all’attrattività dei templi di Paestum e della Grotta San Michele.
Dal rapporto emerge un territorio che, di fronte alla crisi, non si arrende, che di strada deve farne ma che cerca nuove vie per cominciare a correre, senza perdere però la propria identità.