Presentata in Ateneo la mostra “Dodonaios. L’Oracolo di Zeus e la Magna Grecia”, un progetto internazionale nato dalla sinergia tra l’Ateneo salernitano, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC) e il Museo Archeologico di Ioannina in Grecia. “Dodonaios. L’Oracolo di Zeus e la Magna Grecia” espone per la prima volta oggetti provenienti da Ioannina accanto ad oggetti delle città della Magna Grecia.
A presentare la Mostra, aperta al pubblico fino al 9 giugno presso il MArRC: il Rettore Aurelio Tommasetti, il Direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria Carmelo Malacrino, il Direttore del Museo di Ioannina e Soprintendente alle antichità dell’Epiro Konstantinos Soueref; e ancora Luca Cerchiai, Direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC, Fausto Longo e Luigi Vecchio, Coordinatori della Mostra per l’Università di Salerno
“L’Ateneo è tra i promotori e organizzatori di questa mostra che ha visto collaborare alcuni docenti e tecnici del nostro Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, gli archeologi greci del Museo di Ioannina e quelli del Museo Archeologico di Reggio Calabria – ha dichiarato il Rettore. Uno dei punti di forza della nostra Università è proprio l’internazionalizzazione e la ricerca archeologica proficue sinergie come quella consolidata in questa occasione con il Ministero della Cultura Ellenica”.
La mostra espone per la prima volta oggetti provenienti dal Museo di Ioannina in Epiro accanto ad oggetti delle città della Magna Grecia, una vicinanza che segna il rapporto stretto tra due regioni separate dal Mar Ionio e dall’Adriatico ma in continuo contatto, in passato come nel presente.
“Di questa importante esposizione mi piace sottolineare la sinergia con l’Università di Salerno e il Museo di Ioannina – ha dichiarato il Direttore Malacrino – per offrire un ponte tra la Grecia e la Magna Grecia. All’interno della Mostra abbiamo messo insiemo reperti tra i più preziosi del Museo di Ioannina – provenienti dal Santuario di Zeus – ricongiungendolo con alcuni dei reperti delle nostre collezioni”.