“Il consumo di caffè (fra le 3 e le 5 tazzine al giorno ) è stato associato a una riduzione dell’insorgenza di malattie cardiovascolari; protegge, inoltre, dallo sviluppo di diverse malattie croniche. Non bisogna però eccedere, andare oltre 400 mg. di caffeina al giorno per gli adulti in salute (e 200 mg. per le donne in gravidanza o durante l’allattamento) potrebbe portare all’insorgenza di effetti collaterali. Le evidenze attuali suggeriscono che un moderato consumo di caffè possano tranquillamente far parte di uno stile di vita sano ed equilibrato”. A parlare delle proprietà del caffè è stato il dottor Vincenzo Capuano, Medico Cardiologo, già Primario dell’Unità Operativa complessa di Cardiologia e UTIC di Mercato S. Severino, durante l’incontro intitolato “Prendiamoci un caffè”, organizzato al “Circolo Canottieri Irno” di Salerno dalle associazioni: “Fidapa Sezione di Salerno”, presieduta dalla dottoressa Dina Oliva; “ Club Inner Wheel Salerno Est” presieduto dalla professoressa Rosa Lupo, “Lions Club Principessa Sichelgaita”, presieduto dalla dottoressa Anna Maria Lurgi , “Soroptimist Salerno” presieduto dalla dottoressa Giulia De Marco. Dopo i saluti della professoressa Maria Rosaria Simbolo, Vice Presidente della Fidapa Sezione di Salerno, che ha introdotto la serata , il dottor Capuano ha spiegato che per la maggior parte della popolazione adulta, che non ha problemi particolari, il caffè è la principale fonte di caffeina:” Fa parte della nostra cultura e della nostra vita sociale ed è comunemente utilizzato per farci stare più svegli e aumentare la nostra produttività. Il caffè , oltre alla caffeina, contiene anche un’ampia gamma di altre sostanze:” Polifenoli, magnesio, potassio, vitamina B3 . Queste sostanze influiscono nel ridurre lo stress ossidativo e possono modulare il metabolismo lipidico e degli zuccheri. La caffeina, che può anche essere sintetizzata artificialmente e aggiunta a cibi e bevande, come quelle energetiche o in alcune bibite analcoliche, può ridurre la fatica che percepiamo, aumentare la nostra attenzione, ridurre il nostro tempo di reazione. Se consumata nelle ore più tarde della giornata, la caffeina può portare a problemi di sonno; se assunta in grandi quantità può produrre ansia. L’intensità e l’occorrenza di questi effetti non sono uguali per tutti perché il metabolismo della caffeina presenta delle differenze individuali. La caffeina può contribuire alla riduzione del dolore aumentando l’efficacia dei farmaci antinfiammatori che prendiamo, per esempio, quando abbiamo mal di testa. Diversi studi hanno dimostrato una correlazione tra la caffeina e la malattia di Parkinson, che contribuirebbe a ridurne il rischio, e con la demenza, anche in questo caso con un effetto protettivo. Sebbene possa causare lievi aumenti della pressione arteriosa nel breve termine, in persone che non hanno mai consumato caffeina prima, gli studi non dimostrano la presenza di alcun rischio sulla pressione nemmeno nei soggetti che soffrono di pressione alta e che bevono abitualmente caffè. Inoltre, non sembra esserci una correlazione fra l’assunzione di caffeina e l’insorgenza di fibrillazione atriale. Il caffè e la caffeina sembrano ridurre il rischio di calcoli della cistifellea. Gli studi sul metabolismo del nostro corpo ci dicono che la caffeina (non quella contenuta nelle bevande analcoliche) può migliorare il bilancio energetico riducendo l’appetito e aumentando il metabolismo basale. Sembrerebbe che la caffeina possa, nel breve termine, in persone che non consumano abitualmente il caffè, ridurre la sensibilità delle nostre cellule all’insulina, gli studi dimostrano che il consumo moderato di caffè non abbia, sul lungo termine, effetti di questo tipo e che possa, invece, ridurre il rischio d’insorgenza di diabete di tipo 2. Non c’è alcuna evidenza sul fatto che un consumo di caffè possa aumentare il rischio di tumore o di mortalità legata a cause oncologiche. Il caffè fa bene per il fegato, per la pelle, per il cuore, per il cervello e rallenta il processo d’invecchiamento”. A raccontare la storia del caffè è stata la professoressa Gabriella Gentile Colace, Consigliera Fidapa Sezione di Salerno, che ha ideato e curato l’incontro: ”Il caffè è una pausa nel ritmo della vita sempre frenetica, è il nostro amico del risveglio e il compagno del dopo pranzo. Ogni giorno nel mondo si bevono quattro miliardi di tazzine di caffè; almeno la metà degli italiani beve una tazza di caffè al giorno. Il caffè è condivisione: va bevuto in compagnia. A Napoli il caffè è simbolo di scambio sociale e proprio a Napoli è stato inventato il “caffè sospeso” che è un atto di amore verso chi non ha la possibilità di comprare neanche un caffè”. La professoressa Gentile ha raccontato che il caffè in Italia compare alla fine del 500 e ricordato la nascita dei Caffè storici: ” Il “Caffè Florian”, nel 1720, a Venezia, Il “CaffèTommaseo” a Trieste nel 1825, il “Caffè Michelangiolo”, “Paszkowski”, “Gilli” e “Le Giubbe Rosse” a Firenze; il “Caffè Pedrocchi” a Padova, il “Caffè Greco” a Roma e il “Caffe Gambrinus” a Napoli: tutti erano centri di aggregazione e di cultura”. La professoressa Gentile ha anche spiegato che il caffè viene utilizzato come anticellulite ed anche per dipingere. Dopo la lettura di alcuni brani dedicati al caffè di Luciano de Crescenzo, Edoardo De Filippo e Matilde Serao, a cura della dottoressa Lissie Tarantino, Past President del Soroptimist Club Salerno, il dottor Michele Cantarella , AST Specialty Coffee Association dell’antica “Torrefazione Castorino” di Salerno, trainer autorizzato nel mondo della formazione nel settore del caffè di qualità, ha spiegato che il caffè fa parte della famiglia delle Rubiacee e che ci sono circa 125 specie diverse di caffè:” Ma solo due, arabica e robusta, sono commercializzate in circa settanta paesi al mondo: il Brasile è il primo produttore al mondo mentre il più grande produttore di robusta, che è il caffè che importiamo di più, è il Vietnam”. Cantarella ha anche spiegato che la robusta contiene una percentuale doppia di caffeina rispetto all’arabica e che in tazza ha più amaro, minore acidità e più corpo: ” L’arabica rappresenta il 60% del mercato, ha un profilo aromatico più complesso e in tazza ha più acidità, dolcezza e una corposità più leggera”. Cantarella ha anche spiegato che il caffè all’origine è una pianta: ” Il frutto della pianta è la drupa, che è come una ciliegia, dove al suo intero ci sono i chicchi che prima di essere venduti, dopo la raccolta, ricevono dei processi di lavorazione”. Cantarella ha anche sfatato alcune credenze sul caffè:” Molti pensano che bere un caffè ristretto sia bere un caffè più forte: questo è falso; che un caffè lungo, in quanto diluito sia meno forte: è falso, perché più si estrae caffè più si tira fuori la caffeina. Quando si va al bar si deve solo chiedere un caffè espresso e basta: il barista, che è stato formato, sa come fare un buon caffè”. Il dottor Cantarella ha consigliato di non bere caffè schiumato e che avere più crema nel caffè non è indice di qualità:” Meno troviamo crema più quel caffè è di qualità. Il caffè va bevuto senza zucchero perché non è amaro”. Anche il prezzo di un caffè è importante :”Non può essere venduto a 1 euro perché ci sarà un elemento della filiera che non sarà pagato. Un caffè di qualità dovrebbe costare minimo 1,50 euro”. Cantarella ha spiegato anche che con le macchinette con le cialde, che costano un po’ in più, si riesce a fare un caffè migliore rispetto alle macchinette con le capsule ed anche il segreto per fare un buon caffè con la Moka: ” Per ogni litro di acqua bisogna aggiungere 70 grammi di caffè macinato e mettere caffè nel filtro senza pressarlo o fare montagnelle”. In sala è stata esposta la collezione personale di caffettiere, macinini, zuccheriere, e tazzine di epoche diverse della professoressa Maria Rosaria Pagnani, Past President della “Fidapa Sezione di Salerno” , che ha spiegato l’arte di offrire il caffè:” E’ prettamente femminile. Il chicco di caffè, nella sua forma, rappresenta la femminilità”. A impreziosire la serata è stato il professor Matteo Cantarella che, accompagnandosi con la chitarra, ha interpretato brani famosi dedicati al caffè tra i quali “Na tazzulella e cafè” di Pino Daniele; “O cafè” di Domenico Modugno; “Settemila caffè” di Alex Britti e “Don Rafè” di Fabrizio De Andrè.
Aniello Palumbo