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È l’emozione il sentimento che ha accompagnato l’ultima grande giornata di Fabula 2018, l’evento che ieri ha scritto la sua ultima pagina di un’esaltante nona edizione.
«Archiviamo un’edizione molto bella, ma soprattutto diversa rispetto alle precedenti – ha detto il direttore artistico Andrea Volpe – Finalmente inizio ad intravedere quello che avevo immaginato nove anni fa, quando i giovani creativi erano neppure una decina. Stimolare la loro fantasia, impegnarli e premiarli con i loro beniamini ha col tempo colto nel segno, stuzzicando i ragazzi ad entrare in questa grande famiglia per capire cosa accade e cosa si prova. Ebbene, chi entra non esce più e l’anno dopo porta sempre con sé un amico. Così abbiamo superato la soglia dei 300. Credo che se continueremo in questa direzione, senza presunzione, Fabula potrà segnare in modo importante il percorso di tanti ragazzi o quantomeno migliorarlo. L’anno prossimo Fabula compie dieci anni e vorrei che tornassero tutti i big. Immagino un Festival più lungo, un programma raddoppiato e con maggiore interazione con i ragazzi».
In serata il momento tanto atteso dai giovani creativi: ecco i titoli dei 22 affabulatori che con i loro racconti hanno convinto la giuria tecnica: ““Il T Rex a strisce” di Antonio Montefusco, “Il viaggio a Il Cairo” di Rita Bettinelli, “Dal tuo specchio” di Angelo Adducci, “Una grande amicizia” di Simona Santarpino, “Storia dal lontano mare” di Miriam Landi, “Il sogno realizzato” di Mariarosaria Apicella, “L’amore che lega” di Ilva Galdi, “Il saggio del mare” di Kevin Elia, “Un mondo nel cuore” di Emanuela Oliva, “Una giornata strana” di Maria Sofia Pagano, “Un tuffo nel blu” di Donato Vece, “Chi trova un amico” di Giada Granato, “Sogno o realtà” di Alessia Miceli, “La magia delle sirene” di Giada Galardo, “Il re di Jungle” di Azzurra De Chiara, “Il flauto magico” di Ludovica Corvino, “Avventura al mare” di Angela Irma, “La famiglia del bosco” di Lazzaro Ciccariello, “Un’avventura senza wifi” di Claudio Giuseppe Cirillo, “Il segreto dei boschi” di Gabriele Capodanno. Per la categoria favole: “Un’amicizia fra le lettere” di Luca Picardi, “I pesci della street coral e la balena” di Roberta Zuzzio. Il Premio Formamentis, prima edizione del riconoscimento rivolto a chi avrebbe raccontato meglio il suo sogno lavorativo, è andato invece a Fantan Nour e Rosalba Labriola
Madrina del gran finale la zia nazionale, Mara Venier. «La favola che mi rappresenta è la mia vita – ha raccontato la Venier – La mia carriera è stata bellissima, inaspettata. Non volevo fare questo lavoro e tutto quello che mi è capitato, nel bene e nel male, è stato bellissimo. Il ricordo più bello che ho risale al 1992, la mia prima Domenica In: dovevo condurre solo un gioco e invece diventai conduttrice. Non ho mai avuto una grande ambizione, non ho mai pensato di lavorare nel mondo dello spettacolo. È stato tutto casuale, inaspettato.
Oggi sono anche nonna ed è una gioia immensa Ora sono pronta per questa nuova avventura in Rai. Sarà la Domenica In di Mara».
A sorpresa sul palco è salito anche il cantautore milanese Davide De Marinis, passato agli annali con la sua canzone “Troppo Bella”. È venuto a Bellizzi per far sentire un nuovo brano alla zia nazionale: un tormentone che ha fatto intonare a tutta la piazza mentre la Venier immortalava il simpatico siparietto in un video. «L’ho scritta per te – ha detto De Marinis alla signora della tv – potrebbe essere la sigla di Domenica In».
A ritirare il premio Fabula anche il cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo Emerito Arcidiocesi di Ancona Osimo. La serata si è conclusa con una breve quanto simpaticissima apparizione di Giucas Casella: mossa di potere, mani legate e ipnosi di una (povera) gallina. Così l’illusionista ha incantato la piazza. Poi la musica delle Settebocche ed un lunghissimo applauso finale, il più bel saluto all’anno prossimo.
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