da PMI.it
Il monitoraggio dello stato di salute delle fasce più deboli è divenuto un tema strategico con l’emergenza Coronavirus: non è si tratta più solo di contrastare l’isolamento sociale ma anche di contribuire al benessere della comunità e migliorare la vita delle persone più fragili, un ambito nel quale la tecnologia può apportare oggi immensi benefici. Un esempio noto da anni è quello dei dispositivi di assistenza a domicilio realizzati da GRAMPiT, protagonista di un nuovo progetto sul territorio.
A Oliveto Citra, nel salernitano, il progetto pilota Case Intelligenti – sviluppato in sinergia con la Fondazione San Francesco d’Assisi Onlus – aiuterà a contrastare il rischio di isolamento sociale degli anziani grazie all’installazione gratuita di sensori ambientali connessi a una piattaforma tecnologica.
I dispositivi di assistenza andranno a beneficio di 10 persone della Valle del Sele, anche grazie al contributo solidale di Takeda (la nota multinazionale farmaceutica da tempo orientata all’innovazione) e Hiltron (progettazione e realizzazione di sistemi elettronici di sicurezza).
La tecnologia brevettata di GRAMPiT, sviluppata e prodotta in Italia, garantisce assistenza e monitoraggio anche quando in casa non c’è nessuno: il sistema automatizzato impara infatti le abitudini di chi ci vive, così da interagire con la persona e individuare situazioni potenzialmente pericolose, intervenendo all’occorrenza. Come? Gli assistenti vocali forniscono informazioni in maniera semplice e naturale (es.: ora dei pasti o delle medicine) ed il sistema allerta i familiari quando individua possibili problemi.
=> GRAMPiT per l’assistenza agli anziani
Il monitoraggio h24 anche in mobilità permette quindi di intervenire in maniera tempestiva se qualcosa non va, senza che l’anziano o l’assistito compia alcuna azione. Ai familiari basta una App su smartphone per controllare che tutto vada bene.
«Il 77% degli accessi degli anziani al pronto soccorso riguarda persone sole in casa – spiega Fausto Preste, inventore di GRAMPiT e presidente dell’omonima società. «Ecco, quindi, che la tecnologia può venire incontro alle famiglie, per migliorare l’assistenza domiciliare dei propri cari».
«Takeda è orgogliosa di sostenere progetti come questo – ha dichiarato Davide Bottalico, Digital Healthcare & Innovation Head di Takeda Italia – La nostra azienda crede fortemente nell’innovazione digitale in sanità, per questo investiamo ormai da anni nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni utili a migliorare la vita del paziente, che per noi è sempre al centro di ogni attività».
=> Invecchiamento: digitale come leva di inclusione
Se il progetto pilota darà risposte attese, il prossimo passo potrebbe essere l’integrazione di GRAMPiT con altri servizi di assistenza a domicilio. Dopo la grave crisi causata dal Covid-19 è ormai chiaro che vada ripensata in buona parte l’organizzazione dell’attuale sistema e alleggerire le strutture sanitarie rafforzando la rete della medicina territoriale, e sfruttando la tecnologia per portare assistenza e servizi direttamente a casa dei pazienti.