Giunge all’ottava edizione “Popolo ‘e Tammurriata”, appuntamento oramai consolidato nel panorama della musica popolare della provincia di Salerno.
Il festival, ideato e prodotto dall’Associazione Daltrocanto, si avvale del sostegno e della collaborazione dell’Associazione Arci Mumble Rumble, del Gasp – Gruppo Acquisto Solidale Pastena, del Gal Cisli, del Panificio Tranchino, e del patrocinio morale dell’Acep – Associazione Autori, Compositori, Editori, Produttori.
“Popolo ‘e Tammurriata” è un progetto permanente che guarda alla musica popolare non solo come inestimabile patrimonio culturale da tutelare e diffondere, ma anche come concreta opportunità di lavoro per quanti, soprattutto giovani, vogliano impegnarsi nei suoi diversi settori: dall’artigianato di qualità degli strumenti tradizionali alla ricerca, dall’esecuzione musicale all’organizzazione di eventi. Inoltre, la musica popolare, sempre più segno d’identità collettiva, costituisce uno straordinario veicolo di valorizzazione e promozione delle eccellenze artigianali e agro alimentari del nostro territorio.
“Popolo ‘e Tammurriata” vuole essere un’occasione di dialogo sulla musica popolare aperta a tutti gli appassionati – dai musicisti ai costruttori di strumenti; dai ricercatori agli esperti, dai “tradizionalisti” più intransigenti ai “contaminatori” più spinti, in un ideale virtuoso circolo di trasmissione di saperi fra diverse generazioni e culture.
Secondo la sua consueta formula la manifestazione si articola in tre serate: le prime due, destinate agli approfondimenti, ai dibattiti e alle esibizioni di piccoli set musicali e concerti; la terza, dedicata alla vera e propria festa popolare che avrà come protagonisti principali cantori, suonatori e ballatori tradizionali di tammorriata della provincia di Salerno insieme a quel popolo ‘e tammorriata essenza e destinatario reale dell’evento.
Come sempre tanti gli amici ed i musicisti che hanno aderito al progetto, pronti a sostenerlo con la loro musica e la loro energia.
Venerdì 26 la serata sarà aperta da un dibattito sull’utilizzo e sul valore, ieri come oggi, del dialetto nella musica. A discuterne saranno la voce dei Foja, Dario Sansone; il cantastorie raggamuffin e già anima dei Paranza Vibes, Piervito Grisù De Rosa; un pezzo della tradizione popolare come Vincenzo Romano e la voce dei Sancto Ianne, Gianni Principe.
Saranno proprio i Sancto Ianne, dopo brevi set acustici degli altri partecipanti, a chiudere la serata con il loro sound raffinato e fortemente radicato nella cultura e nella tradizione della propria terra, il Sannio beneventano.
Non mancherà però, durante la serata, il suono emozionante e inconfondibile delle zampogne e delle ciaramelle, quest’anno provenienti da Colliano, Ricigliano e San Mango.
Sabato 27 sarà la Compagnia Daltrocanto, un po’ padrona di casa, ad aprire le danze per poi lasciare il palco a tanti amici giunti dal Lazio. Si partirà dalle tradizionali ballarelle dei Dissonanti e, passando per la grande energia di Giuliano Gabriele e del suo trio, si arriverà al concerto deigli M.B.L. Musicisti Basso Lazio che presenteranno il loro ultimo album “Tarantella ribelle”, il cui tema è tutto nel titolo!
Domenica 28, per il gran finale, inizierà Paolo Apolito a raccontare la sua originale esperienza di antropologo a domicilio per la presentazione della sua ultima pubblicazione, “Ritmi di festa” (Il Mulino, Bologna, 2014); proseguiranno, poi, gli Amarimai, figli della migliore tradizione lucana che guarda al futuro, per lasciare, infine, spazio alla grande tammurriata finale con Biagino de Prisco, Salvatore De Vivo, ‘A Paranza d’’O Lione, Raffaele Inserra, Antonio Santoro, la Paranza dei Centro, Carmine Falanga, Vincenzo Romano e tutti gli altri che vorranno liberamente aggiungersi per fare festa fino allo spegnersi delle luci di questa ottava edizione.