Appuntamento con la filosofia platonica, venerdì 7 aprile alle ore 15,30 nell’Aula Fadda del Convitto Nazionale “Torquato Tasso di Salerno” per il cartellone in cui si è articolato il progetto Tradizione e contemporaneità.
Letture filosofiche, realizzato in collaborazione tra il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC) dell’Università, la Società Filosofica Italiana, la cui sezione salernitana è presieduta da Giuseppe Cacciatore, e dieci Licei di Salerno e provincia. Il progetto, al quale ha preso parte un folto numero di studenti liceali, si basa su un’esperienza di lettura dei testi, condotta in ambito scolastico dal docente e poi oggetto di approfondimento in un incontro conclusivo alla presenza di due esperti che introducono il dibattito.
L’iniziativa intende promuovere un più stretto raccordo tra scuola e università, sia in ordine alle esigenze di formazione degli insegnanti, che devono trovare nell’ università il principale interlocutore scientifico ed istituzionale, sia per quanto riguarda l’orientamento agli studi filosofici, favorendo un’esperienza diretta del pensiero e del linguaggio filosofici proposta attraverso forme di didattica innovative.
L’incontro del 7 aprile ospiterà quali relatori sul Menone di Platone, Franco Ferrari, del nostro ateneo e Lidia Palumbo dell’Università Federico II di Napoli, introdotti dalla dirigente del Convitto Nazionale e del Liceo Regina Margherita Virginia Loddo, unitamente al presidente della Sezione salernitana della S.F.I. Giuseppe Cacciatore. Docenti ospiti saranno Lucia Cafaro, Elena Magaldi, Beatrice Sica, Camillo Testa (Liceo Da Procida, Salerno), Katia Grisi (Liceo Da Vinci, Salerno), Nello De Bellis (Liceo De Sanctis, Salerno), Rosa Annunziata, Giovanna Troisi (Liceo Regina Margherita, Salerno), Guido Cantillo, Rosa Noce, Donatella Perrotti, Giovanni Battista Rimentano (Liceo Severi, Salerno), Mariagrazia Crapis (Liceo Tasso, Salerno), Maria Concetta Di Giaimo (Liceo Gatto, Agropoli), Giuseppe D’Antonio (Liceo Genoino, Cava de’ Tirreni) Lucia Naddeo (IIS Galdi, Cava de’ Tirreni), Ugo Concilio (Liceo Mangino, Pagani). Tra i più noti e studiati dialoghi di Platone, il Menone è centrale nella produzione del filosofo non solo cronologicamente – fu composto in una fase di transizione fra il periodo giovanile e quello maturo – ma soprattutto per la varietà delle tematiche che affronta: verte attorno al tema della virtù e della conoscenza, e tuttavia in esso Socrate riflette con Menone, il suo giovane e ambizioso interlocutore, anche di politica, matematica, pedagogia, dialettica. Dando vita a un dialogo ricco e denso, che contiene il celebre esperimento maieutico in cui Socrate conduce uno schiavo incolto a risolvere un problema di geometria, e che, come afferma Ferrari nella sua approfondita introduzione, alla nuova edizione Bur, “assume per più di un aspetto la forma di un autentico microcosmo della filosofia platonica”. Di Lidia Palumbo ricordiamo “Verba manent. Su Platone e il linguaggio” (Iniziative 2014) in cui raccoglie alcuni suoi saggi sulla filosofia platonica del linguaggio. Il loro filo conduttore è l’interesse altissimo che – per l’intera durata della sua vita – Platone nutrì per le parole: per la loro natura visiva, per così dire immediatamente semantica; per le questioni linguistiche, retoriche, grammaticali, estetiche, che però nei dialoghi di Platone non sono mai tematizzazioni specialistiche di questa o quella disciplina, ma sempre e solo problemi di filosofia.