Sarà presentato al “Grill House” di Salerno, sabato 6 maggio alle ore 18:00, il nuovo studio di Vincenzo Fiore (Università degli studi di Salerno), culminato nella pubblicazione del saggio “Platone totalitario” (Historica, Roma 2017).
Partendo dall’accusa del filosofo Karl Popper che riteneva responsabile Platone di aver gettato nell’Occidente il germe del totalitarismo, aprendo la strada nel Novecento al nazismo e al comunismo stalinista, Fiore analizza l’effettiva ricezione da parte dei due regimi del pensiero del filosofo ateniese. Attraverso l’analisi di documenti inediti, testi di autori di regime, Fiore ripercorre le tappe di quest’accusa. Il saggio, inoltre, propone una serie di confronti storico-filosofici finalizzati a comprendere perché si sia parlato di un Platone vicino a posizioni di tipo “comunista” e di un Platone sostenitore di posizioni di tipo “nazista”.
Negli anni successivi alla Rivoluzione d’ottobre (1917), furono soprattutto due gli aspetti della filosofia politica di Platone che colpirono il gruppo dirigente bolscevico: il primo consistette nell’idea di una «pedagogia sociale», nel progetto di educazione collettiva dei bambini con l’intento di forgiare il cosiddetto «uomo nuovo»; il secondo riguardò la “questione femminile” con l’accento su temi quali la sessualità liberata e l’allentamento dei vincoli coniugali. D’altro canto, il tipo di razzismo che si diffuse nella Germania nazista, non fu considerato soltanto la depravazione di un biologismo che travisò le idee di Darwin, ma esso fu, secondo molti autori del Terzo Reich, anche l’autentico erede della metafisica platonica. Ovvero, un razzismo che si basò anziché sulla validità delle leggi genetiche, sulla forza comunicativa del mito. Platone fu considerato dunque come colui che avrebbe voluto forgiare un’umanità superiore destinata a diffondere la sua morale. Quanto c’è di ideologico e quanto di reale in queste strumentalizzazioni politiche del pensiero politico del filosofo ateniese? È proprio questa la domanda fondamentale a cui cerca di rispondere Fiore. In appendice al saggio, che apre anche un dibattito sui limiti e le forme di degenerazione del sistema democratico, è presente un commento critico di Lidia Palumbo (docente di Storia della Filosofia Antica presso l’Università degli studi Federico II di Napoli). Sabato, oltre all’autore, interverrà Rosario de Sio (Circolo Proudhon edizioni).