Parte il programma di inclusione attiva attraverso le intese territoriali (ITIA), che garantirà nuove occasioni di formazione, creando le condizioni per l’inserimento nel mondo del lavoro a fasce deboli della popolazione. In mattinata la presentazione nell’aula consiliare del Comune di Eboli, alla presenza di sindaci e rappresentanti degli otto Comuni afferenti al Piano di Zona S3, l’organismo che ha coordinato la programmazione finanziata con fondi regionali. Alla presentazione erano presenti i sindaci Massimo Cariello (Eboli), Mino Pignata (Oliveto), Alfonso Forlenza (Contursi), Ernesto Millerosa (Sicignano), Franco Mennella (Serre), gli assessori alle politiche sociali Carmine Busillo (Eboli), Dante Piccirillo (Campagna), Giovanni Costantino (Postiglione), il disability manager del Comune di Eboli, Generoso Di Benedetto, i consiglieri comunali ebolitani Rosamilia e Infante, i vertici dei tre enti che realizzeranno il progetto (La Rete, Pform, MGMedia), la responsabile del Piano di Zona, Annamaria Sasso ed una nutrita rappresentanza delle assistenti sociali. «Un programma che parte dopo la selezione avvenuta nella più totale trasparenza – ha sottolineato l’assessore Carmine Busillo nell’avviare la presentazione del progetto ITIA -. E’ un virtuoso esempio di rete istituzionale, con indicazioni partite dai sindaci ed una progettazione interna al Piano di Zona che si è classificata al primo posto in Campania, un motivo di grande orgoglio». Un appello a non sciupare la grande occasione è arrivato dal sindaco di Eboli, Massimo Cariello, che ha concluso la presentazione. «Pur in un momento difficile – ha detto il primo cittadino di Eboli, anche presidente del coordinamento istituzionale del Piano di Zona S3 -, non ci siamo fatti frenare e mettiamo in campo decine di occasioni per chi è stato selezionato. Le tre azioni, con centro famiglia, formazione e tirocini, garantiranno supporto familiare, formazione ed occasioni di operare in aziende per un periodo, creando le condizioni per eventuali inserimenti duraturi nel mondo del lavoro. Sarà un’occasione per il recupero sociale, uno spazio formativo e la condizione per acquisire buone prassi lavorative attraverso l’attivazione del centro famiglia con i laboratori, i corsi di formazione e i tirocini».