Venerdì 20 gennaio 2023 alle ore 21, al Teatro delle Arti a Salerno (via Guerino Grimaldi, 7) torna la rassegna “Te voglio bene assaje” con “Pescatori” di Raffaele Viviani.
Protagonista è Serena Stella nei panni di Caterina che con questo lavoro, scritto nel 1925, va a misurarsi ancora una volta con le sue capacità attoriali, attingendo a quella formazione che le consente di mettere insieme la drammaticità e l’eleganza che il personaggio richiede.
Con lei in scena Elena Parmense (che sarà la madre, un ruolo pieno di contraddizioni), Raffaele Milite (il fratello, giovane e passionale) e Daniele Nocerino (il patrigno). A completare il cast Francesca Anterimete, Livio Apicella, Luca Landi, Lucia Di Mauro, Manuel Mascolo, Alessandro Musto, Sara Pizzo e Leila Zirpoli e la partecipazione straordinaria di Gaetano Stella che interpreta il vecchio Centanni. La direzione artistica è di Matteo Salsano. Audio, Francesco Giunti; luci, Raffaele Sguazzo e scene Salvatore Acconciagioco.
Quando si parla di Viviani si associa subito il suo teatro alla vita vissuta, alla credibilità dei personaggi. S’immagina di entrare in un mondo assolutamente vero fatto di sangue, carne, muscoli, passioni e cervello. In questo spettacolo c’è un umano che diventa artistico per il solo fatto che l’azione si svolge in palcoscenico in maniera credibile, realistica.
“Affrontare Viviani con questo spirito ci è sempre piaciuto – commenta Gaetano Stella – Perché consente agli attori di entrare nel vero e portarlo nel surreale dell’arte. Pescatori è a mio avviso uno dei suoi testi più intensi, più forti probabilmente anche per l’intreccio anche che ne viene fuori” . La trama punta sul senso della sceneggiata, mentre i caratteri dei personaggi sono di una potenza espressiva incredibile. Nel Pescatori in scena domani sera al Teatro delle Arti sono stati privilegiati i caratteri dei personaggi, lasciando il meccanismo melodrammatico in secondo piano. E poi c’è il quinto protagonista in scena, il mare. Se ne sentirà l’odore, se ne percepirà la presenza attraverso quel gioco di rimandi di cui solo il teatro può.