Un vero viaggio tra i cibi dei vari popoli è quello fatto dai tanti presenti che hanno partecipato, nell’antico refettorio del Convitto Nazionale Torquato Tasso di Salerno, alla degustazione dei piatti tipici di vari paesi del mondo preparati da 19 giovani campani che da gennaio stanno seguendo un Corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per “Tecnico Superiore Cuoco per la Ristorazione, la Valorizzazione della Tradizione Enogastronomica, dei Prodotti Territoriali e delle Produzioni Tipiche ed Etniche” nelle aule e nei laboratori di cucina del Convitto Nazionale di Salerno diretto dalla dottoressa Virginia Loddo, Dirigente Scolastico Reggente dello storico Istituto di Largo Abate Conforti, da lei definito:” Il cuore della formazione salernitana”. La dottoressa Loddo ha spiegato che il corso è rivolto a venti allievi e quattro uditor:” Sono stati selezionati dal Comitato Tecnico Scientifico tra tantissimi partecipanti al bando e hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni. Hanno deciso di seguire questo corso di specializzazione post diploma gratuito di 800 ore e 50 ore aggiuntive che darà loro la possibilità di conseguire un Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore Cuoco. Sono ragazzi provenienti da vari indirizzi di studio: non solo da istituti alberghieri, ma anche dai licei classici, artistici, e scientifici”. I ragazzi dopo le 480 ore d’aula, avranno a disposizione altre 320 ore di stage in aziende turistiche qualificate del territorio salernitano:” Dalla Costiera Amalfitana a quella Cilentana, e 50 ore aggiuntive di accompagnamento”- ha spiegato la dottoressa Loddo:” Il corso, che prevede anche lezioni di informatica e lingue straniere, ha riscosso un grande successo. I ragazzi sono stati motivatissimi, e al termine del corso, i migliori avranno un contratto di lavoro a tempo determinato presso importanti ristoranti e strutture alberghiere. Il progetto è stato finanziato per tre anni e darà modo a molti giovani di trovare lavoro ”. Il Direttore del Corso, il dottor Ferdinando Trotta, ha illustrato il percorso IFTS:” Stiamo cercando di specializzare i ragazzi oltre che sulla cucina tradizionale italiana, anche sulla cucina africana e asiatica. La cucina del futuro sarà improntata sempre più sulla valorizzazione delle tipicità locali in un’ottica fusion cioè contaminata con i saperi e i sapori delle altre culture gastronomiche del mondo”. Tanti gli chef stellati che hanno tenuto le loro lezioni al Convitto Nazionale tra i quali Cristian Torsiello, stella Michelin dell’Hotel Royal di Paestum, e Laura Ravaioli, volto noto di “Gambero Rosso Channel, che ha insegnato a cucinare i piatti della tradizione ebraica. Si sono alternati ai fornelli gli chef di cucina giapponese Pasquale D’Amico e Gianluca D’Amore del ristorante giapponese salernitano “Me Geisha” di Via Roma; lo chef Peggy Borden che ha spiegato come preparare i piatti tradizionali africani; lo chef Sihem Bjaqui che ha insegnato a cucinare i piatti della tradizione tunisina e lo chef Pasquale Trotta, che ha insegnato ai ragazzi i segreti della cucina tradizionale italiana. Il dottor Emiddio Trotta, Coordinatore del corso, ha parlato delle prospettive occupazionali offerte dalla cucina multietnica: ” Abbiamo avuto l’dea di questo progetto perché ritenevamo che il nostro mondo, quello della grande cucina, dovesse allargarsi a nuovi orizzonti importando nuove tipicità che sono esse stesse un orizzonte che i nostri giovani devono imparare a conoscere”. A portare il saluto del Governatore della Campania Vincenzo De Luca , è stata l’Assessore Regionale alla Formazione, la dottoressa Chiara Marciani che ha spiegato che i corsi IFTS sono stati finanziati con i Fondi Sociali Europei:” Il loro successo è da ricercarsi nel modo di organizzarli: sono i rappresentanti delle imprese del territorio che vanno in aula e formano i ragazzi che hanno anche l’opportunità di essere assunti successivamente”. Il corso è stato presentato tre anni fa quando l’Onorevole Pasquale Cuofano ricopriva l’incarico di Commissario Straordinario del Convitto Nazionale: ” Un’iniziativa che dà forza e vigore all’innovazione soprattutto per i giovani che stano seguendo questo corso con impegno e passione”. A portare avanti il corso, attuandolo concretamente, è stato il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto come ha spiegato l’architetto Maria Gabriella Ippolito. Il Vice Sindaco Eva Avossa ha apprezzato l’iniziativa: ” Oggi c’è bisogno d’integrazione che può essere attuata anche attraverso la cucina“. Protagonisti assoluti della serata sono stati gli allievi del corso che, per sopraggiunti impegni lavorativi di alcuni, da 24 sono rimasti in 19. Hanno presentato con sicurezza e professionalità i piatti da loro preparati, che sono stati accompagnati dai vini proposti dal sommelier Giuseppe Cuomo. Il giovane allievo Fabio Amato, di Salerno, ha parlato della cucina ebraica e presentato i piatti che tradizionalmente vengono mangiati nel Ghetto di Roma; Massimo Camillo, ha parlato della cucina asiatica, in particolare di quella giapponese; Davide Sierchio, di Battipaglia, della cucina africana , in particolare di quella della Tunisia, della Rhodesia e dello Zimbabwe. Marco Galatro di Pontecagnano, invece, ha parlato della cucina tipica italiana e campana. Tutti gli allievi del corso hanno contribuito a rendere unica la serata: Deborah Cappuccio, Tullia Anzilotta, Annarita Rambaldo e Maurizio Forlenza di Eboli; Raffaele Cocurullo di Boscoreale; Pietro Trota di Battipaglia; Francesco Capaldi di Nocera Inferiore; Rocco Mirra di Olevano Sul Tusciano; Lucia Morrone di Auletta; Mario Scaramella di Battipaglia; Maria Perillo di Trecase; Mariarosaria Liguori di Sicignano Degli Alburni.
Aniello Palumbo