Restiamo tutti a casa! La scuola si fa da casa! Usciamo solo per effettive necessità!
Questi gli imperativi che valgono per tutti coloro che devono e possono restare a casa. Ci sono altrettanti lavoratori che ora però non possono restare a casa, devono andare a lavorare negli ospedali, negli enti e in quelle meravigliose associazioni di volontariato che stanno supportando il lavoro dello Stato.
Sì dello Stato. “Lo Stato siamo NOI!” affermano filosofi e sociologi. E’ proprio così , siamo noi e non solo i politici e i governanti, siamo noi sentinelle di condomini e quartieri, cittadini consapevoli che osservano le regole e le norme , le leggi, le ordinanze, decreti partoriti di notte e di giorno, che pochi però hanno la capacità di capire, leggere per applicare. Ecco oggi dopo settimane infinite di avvisi, messaggi, comunicazioni continue su web, social, giornali, in tv accese notte e giorno, ancora non è chiaro che il vero e più efficace antidoto al COVID 19 , detto “ coronavirus” del terzo millennio, è stare lontani l’uno dall’altro fisicamente ovunque e il più possibile. Tutto qua! Non è complicato, non credo sia così difficile da capire. Non servono certo a nulla mascherine, anche artigianali, fai da te, o guanti usa e getta, se poi al supermercato e nei bus si sta ancora l’uno accanto all’altro, se non si rispettano elementari norme di buon senso.
Sono stati individuati giovani , anziani, molti nullafacenti in gruppo a chiacchierare, a fumare, a bere una birra, a giocare a carte, a prendere il sole in una primavera ancora lontana e non caldissima , a trenta centimetri di distanza tra loro. Certo è complicato, difficile farlo per noi “ animali razionali e sociali” direbbe Aristotele, ma dobbiamo semplicemente ragionare per modificare la nostra socialità. Solo per un periodo, non certo per tutta la vita e per poter vivere. Abbiamo una finalità comune di un presente che deve guardare a domani e non al consumismo emotivo fast, veloce dell’oggi. Sono dovuti intervenire droni ed elicotteri per individuare questi cittadini consapevole ma trasgressivi. A cosa? Perché? Ignari di una possibilità su tre di contagio? Possibile che tra poco dobbiamo avere per strada, oltre le auto, che con i megafoni ci invitano a stare a casa, a non passeggiare, ad uscire solo in caso di estrema e giustificata necessità, anche le forze armate, l’esercito!
No, io no ci sto! Vorrei affacciarmi al balcone, come molti in questi giorni non per urlare e far rumore, ma per intonare un canto corale di solidarietà e di preghiera laica rivolta a chi ci implora da un’altra parte di mondo di restare a casa!
“Bisogna mantenere la calma e seguire le regole, così da non incrementare il contagio e fare di questa epidemia solo un brutto ricordo” ha scritto Martina Abate, 15 anni, così come Martina Montuori, sua coetanea, che afferma “Purtroppo il coronavirus ci sta insegnando molto. Speriamo solo che tutto questo possa finire e restare soltanto un brutto sogno da dimenticare!”
Gilda Ricci