E’ stato un inizio anno amaro per moltissimi pensionati, specie quelli che percepiscono la pensione minima, che sabato 2 sono andati allo sportello bancomat convinti di aver ricevuto l’accredito della pensione del mese di gennaio ed invece in parecchi casi si sono visti restituire la tessera senza poter ritirare alcunchè.
Cosa è successo? Semplice, in base alla Legge 109 del 17 luglio 2015, quella che avrebbe dovuto riparare ai danni commessi dalla legge Fornero sulla rivalutazione degli assegni pensionistici, il pagamento delle pensioni per gennaio 2016 sarebbe avvenuto il secondo giorno bancabile del mese.
La conseguenza è che le banche guadagnano cinque giorni di valuta, mentre i pensionati hanno dovuto aspettare fino al giorno 4 per chi va a ritirare la pensione alla posta, e fino al giorno 5 per vedersi la pensione accreditata sul conto corrente.
Le conseguenze pratiche sono immaginabili, moltissimi pensionati, come detto hanno dovuto stringere la cinghia ancora per qualche giorno, con risvolti anche drammatici per chi vive solo della pensione e che fa fatica ad arrivare alla fine del mese aspettando il primo giorno del mese successivo come una boccata di ossigeno. Pensiamo ad esempio ad una coppia di coniugi entrambi pensionati, che con i soldi della pensione ci fa la spesa quotidiana.
L’INPS aveva anche comunicato la notizia attraverso il proprio sito internet ed attraverso un comunicato stampa arrivato ai media, ma evidentemente c’è stato un cortocircuito comunicativo per cui a molti pensionati la notizia non è arrivata.
Sono state tantissime le telefonate di protesta arrivate ai giornali ed alle associazioni di consumatori, dove tra l’altro viene fatto notare che l’INPS tradizionalmente anticipava il pagamento delle pensioni al giorno precedente se il giorno fissato cadesse in una data festiva.
Resta il fatto che questo provvedimento ha dato un bell’aiuto alle banche mentre ha richiesto un ulteriore sacrificio ai pensionati.