(Adnkronos) – E' l'ideatore delle Bandiere verdi che i pediatri assegnano ogni anno alle spiagge e località marine a misura di bambini e famiglie. E da oggi il pediatra Italo Farnetani diventa anche cittadino onorario di San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, una delle città su cui sventola da anni la bandiera verde. Il riconoscimento è stato conferito oggi all'unanimità dal consiglio comunale. San Benedetto del Tronto è stata scelta fra le prime dieci spiagge a cui è stata assegnata la Bandiera verde, si ricorda in una nota. Per rendere sempre più idonea la città al turismo di bambini e famiglie è nata negli anni una collaborazione con Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'università Ludes-United Campus of Malta e presidente dell'International Workshop of Green flags: San Benedetto è divenuta "un laboratorio di ricerca pediatrica per rendere le spiagge sempre più sicure e salubri, potenziando i servizi e promuovendo sport e attività motoria in spiaggia, iniziando dal nuoto".
Altre ricerche 'sambenedettesi' condotte da Farnetani hanno riguardato l'alimentazione del bambino "soprattutto promuovendo il consumo del pesce azzurro, elemento essenziale per la nutrizione pediatrica. Da queste ricerche, condotte fra gli chef di alberghi e ristoranti" della città "e fra i bambini che frequentavano corsi comunali presso la Palazzina Azzurra" di San Benedetto del Tronto "è stato possibile rilevare in modo scientifico i gusti e le preferenze alimentari dei bambini nei confronti del pesce", si ripercorre. I risultati ottenuti "sono stati illuminanti e sono stati presentati da Farnetani anche in congressi scientifici nazionali e internazionali", si legge nella nota. In estrema sintesi, ha ricordato Farnetani, "tutti i bambini over 6 mangiano volentieri il pesce purché sia senza lische e impanato e fritto". Ed ecco i dati scaturiti dalla ricerca di San Benedetto: "Il 40% dei bambini gradisce ogni tipo purché senza lische, mentre la maggioranza, il 60%, sceglie gamberetti o calamari per avere la certezza di non trovare lische. Il 100% mangia il pesce, ma completamente spinato, impanato e fritto. La frittura però deve essere effettuata solo con olio di oliva". Gli studi successivi di Farnetani hanno individuato "le alici come pesce ideale per i bambini in quanto viene spinato con facilità". Inoltre il pediatra aveva consigliato – e spiegato anche all'Expo 2015 di Milano in una conferenza sul tema 'Come far mangiare il pesce ai bambini' – l'oliva all'ascolana-variante-sanbenedettese, che è caratterizzata dall'interno ripieno di pesce anziché di carne. "In tal modo il bambino mangia pesce e vegetali con un alto gradimento". Farnetani ha inoltre promosso anche l'organizzazione e l‘offerta turistica di San Benedetto del Tronto come "ideale per i bambini, perché oltre agli 'chalet' attrezzati e con un efficiente sistema di salvataggio", per tre punti di forza: un "ampio lungomare", ha una larghezza media superiore ai 10 metri sicuro in quanto ben separato dalle piste ciclabili e nello stesso tempo prospiciente al mare, ma con la presenza di locali che permettono un'animazione e un'offerta di servizi; ha le palme che garantiscono l'ombra in ogni momento del giorno, importante in quanto con il cambiamento climatico le zone d'ombra sono particolarmente adatta ai bambini che, avendo una sudorazione ancora non completamente sviluppata hanno difficoltà disperdere calore; ha una grande presenza di alberghi che danno la possibilità di aggregarsi e incontrarsi, importante soprattutto per bambini adolescenti che hanno bisogno di identificarsi nel gruppo dei coetanei, incontrare soggetti della stessa età proprio per poter percorrere i cambiamenti legati alla crescita 'in gruppo'. Viene poi ricordato che il lungomare di San Benedetto è stato anche "luogo di ricerca pediatrica per studiare i comportamenti sociologici di bambini e famiglie. L'alto numero di bambini presenti rappresenta dal punto di vista statistico-epidemiologico un campione congruo e significativo e soprattutto eterogeneo in quanto i bambini provengono da numerose regioni italiane soprattutto del Nord e da vari Stati esteri. Fra le varie ricerche particolarmente importante è stata quella sull'uso del passeggino perché ha modificato la valutazione dello sviluppo psicomotorio dei bambini dimostrando un'anticipazione dello sviluppo e della crescita. Se fino a qualche decennio fa il passeggino veniva usato quasi sempre fino all'età di 3-4 anni, oggi c'è un anticipo: si utilizza sempre fino a due anni, mentre tra i 2 e i 3 anni l'impiego diventa saltuario, per poi cessare del tutto. È la dimostrazione di un'anticipazione della capacità di autonomia e movimento nell'ambiente". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)