Paziente muore al Ruggi, familiari aggrediscono i medici. La condanna del Prefetto Russo e dell’Ordine.

Una veduta esterna dell'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno, in una foto tratta dal sito della struttura ospedaliera, 5 maggio 2018. E' una polacca di 33 anni residente a Giffoni Valle Piana (Salerno), la donna che nella serata del 4 maggio, eludendo la sorveglianza interna, ha prelevato il proprio bambino di circa un mese dall'ospedale Ruggi d'Aragona facendo poi perdere le tracce. La donna, al momento del parto avvenuto il 28 marzo scorso, è apparsa subito in un evidente stato di ebbrezza alcolica che ha fatto scattare la segnalazione al Tribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza, peraltro, della delicata situazione della donna, che ha altri due figli non affidati a lei. Di qui la disposizione del tribunale che le consentiva solo di allattare il figlio in ospedale ma non di portarlo a casa. ANSA/ SITO OSPEDALE RUGGI D'ARAGONA +++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
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Si sono vissuti istanti di forte tensione questo pomeriggio al “Ruggi” in seguito al decesso di un’anziana. La donna di 85 anni è spirata poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Salerno dove, tra l’altro, le sarebbe stata riscontrata anche la positività al Covid. I medici hanno provveduto a comunicare la notizia del decesso ai familiari che sono giunti in via San Leonardo. La situazione è improvvisamente degenerata quando i parenti hanno appreso del contagio riscontrato e, quindi, dell’impossibilità di poter restare accanto al proprio caro e di riportarlo a casa. Alcuni di loro hanno aggredito verbalmente un medico e sono riusciti con la forza a raggiungere la stanza dove era ricoverata la donna ormai senza vita. L’intervento dei carabinieri della Compagnia Carabinieri di Salerno ha permesso di calmare gli animi e con non poca fatica i militari sono riusciti a far uscire i familiari della defunta dall’ospedale, tutto ciò non prima che questi ultimi entrassero in contatto con la salma. I protagonisti dell’episodio saranno deferiti all’autorità giudiziaria competente per interruzione di pubblico servizio e sanzionati per violazione delle norme anticontagio. Ulteriori accertamenti sono in corso per chiarire la dinamica degli eventi.

Il Prefetto di Salerno Francesco Russo ha duramente condannato l’episodio.

“Si condanna fermamente l’ennesima aggressione consumata ai danni di una categoria impegnata in prima linea a contrastare l’emergenza sanitaria che sta interessando anche il nostro Paese. Alla categoria dei medici e degli operatori sanitari voglio esprimere la mia piena solidarietà, nonché la vicinanza di tutte le Istituzioni a tutti gli uomini e donne del settore sanitario che con enorme sacrificio stanno operando sin dalle prime fasi dell’emergenza”. Ha dichiarato il Prefetto di Salerno, Francesco Russo.

Un fenomeno già affrontato in diverse riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza oltre che delle Forze di Polizia anche dei vertici delle Aziende sanitarie e delle Organizzazioni sindacali di categoria.

“Di fronte a questi episodi è naturale un sentimento di indignazione che deve tuttavia portare ad un atteggiamento propositivo di tutte le Istituzioni a vario titolo coinvolte, che sarà impegno riunire nuovamente attorno al “tavolo di lavoro” già attivato presso questa Prefettura.

Rivolgo il mio più vivo ringraziamento a tutte le Forze dell’Ordine e, in particolare all’Arma dei Carabinieri che anche in questa occasione è prontamente intervenuta per sedare gli animi, riportare la situazione alla calma e denunciare gli autori di questa grave aggressione Ritengo comunque necessario, al di la delle azioni che verranno messe in campo, che tutti, a partire dalle giovani generazioni, comprendano appieno il valore della sanità pubblica, l’importanza del lavoro e della professionalità di tutti i medici ed operatori sanitari”.

L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, esprime solidarietà al collega vittima dell’increscioso episodio di violenza accaduto all’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. È inaudito che si scarichi la frustrazione e il dolore sul personale sanitario che è schierato quotidianamente a tutela della salute. Il virus ha esacerbato i conflitti sociali e ha creato un’ulteriore fonte di litigiosità. Ma è importante sottolineare che, mai come in questo momento, vanno rispettate le regole e le norme, e che non è nella podestà del medico agevolare percorsi “alternativi” anche nella gestione di coloro che perdono la vita in ospedale, per il Covid o per qualsiasi altra causa.

 

L’Ordine rivolge un accorato appello alla popolazione perché rispetti le figure sanitarie, sottoposte a stress fisico e psicologico a causa della pandemia. I medici chiedono l’applicazione delle nuove norme di legge a tutela delle persone e ringraziano il Prefetto di Salerno per il suo autorevole intervento.

 

Speriamo che la ricerca fornisca presto le armi per debellare il Covid e che resti sempre nella società la stima nei confronti di tutti quelli che si adoperano per alleviare la sofferenza altrui, anche quando tutto sarà passato.