L’ambiente non è e non deve essere solo un vincolo da rispettare, ma deve essere anche un’opportunità di sviluppo che generi ricchezza e valore per il territorio e per i suoi abitanti. In questo senso è orientata l’azione imprenditoriale di Pasquale Vessa, salernitano di Ottati, “prestato” alla politica fino a pochi mesi fa, e tornato dunque ad occuparsi di impresa a tempo pieno, lavorando la sua azienda “Ambiente Energia” su progetti messi in essere su tutto il territorio nazionale.
L’ENERGIA INNANZITUTTO
Secondo Vessa esiste una correlazione diretta, e che nel corso degli anni sarà sempre più stretta, tra indipendenza di un Paese nell’approvvigionamento energetico e livello di democrazia, “le politiche dei Governi saranno sempre di più dettate dalle scelte di approvvigionamento energetico, gli ultimi eventi bellici, come ad esempio quello in Libia, hanno come ragione di fondo unicamente le fonti di energia. Per questo motivo anche l’Italia deve seriamente a pensare di essere autosufficiente dal punto di vista del fabbisogno energetico. Negli anni a venire il metano liquido, il cosiddetto ‘oro blu’ e le energie rinnovabili, soppianteranno i combustibili fossili, che saranno destinati ad essere un prodotto di nicchia. E tra le fonti di energia rinnovabile, sarà il fotovoltaico a farla da padrone, il Sole sarà il nostro petrolio.” Gli Stati pertanto, perseguiranno lo sviluppo delle energie rinnovabili per 2 motivi: “innanzitutto quello dell’impatto ambientale, che è un vincolo al quale non si può più sfuggire, bisogna abbattere il livello di inquinamento dell’aria, lo dobbiamo ai nostri figli, e poi perché investire sulle energie rinnovabili è anche un fattore di convenienza economica, perché convertendosi al rinnovabile costerà meno produrre energia, e quindi costerà meno sia allo Stato sia all’utente finale, in un contesto in cui la domanda di energia è in continuo aumento perché nei paesi in via di sviluppo come Cina, India e Brasile si è formata una classe media che consuma energia praticamente come avviene nei paesi più evoluti. E’ appena uscito uno studio di Nomisma secondo cui lo Stato risparmierà circa 50 miliardi di € nei prossimi 20 anni come frutto degli investimenti sulle energie rinnovabili, che oggi sono a costo fisso e non tengono conto dell’inflazione. Non dimenticando che l’autosufficienza energetica ci rende meno dipendenti dai paesi stranieri.”
OBIETTIVO 100% RINNOVABILE
Vessa è fiducioso sul Governo Letta così come sul nuovo titolare del Dicastero dell’Ambiente, Andrea Orlando, ed auspica una convergenza tra le forze attualmente presenti in Parlamento, in particolare il Movimento 5 Stelle, da sempre sensibile all’argomento energie rinnovabili, unitamente agli impulsi provenienti dall’UE, che porti ad adottare anche in Italia, come in Germania (che si pone come obiettivo di avere l’80% di rinnovabile nel 2030), un Piano Energetico Nazionale che punti al 100% di energia rinnovabile impiegata, differenziandone le fonti, dal fotovoltaico, all’eolico al bio-energetico. In un contesto così definito, “naturalmente la parte del leone è del fotovoltaico (almeno il 50%), perché di facile produzione e distribuzione, ma non sottovalutando innanzitutto le filiere bio energetiche, come le agro-energetiche, che sono già oggi pienamente sviluppate, che possono essere impiegate a seconda delle specificità del territorio; abbiamo ad esempio realizzato un progetto in stabilimenti caseari nella Piana Del Sele, nel distretto bufalino intorno a Battipaglia, che riduce il livello di inquinamento del territorio e produce energia dalle deiezioni dei capi di bestiame, e chiaramente non dimentichiamo l’opportunità di produrre energia dal sistema dei rifiuti, non già dagli inceneritori, ma a partire dagli impianti di compostaggio e dalla FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano).”
DALLE CENTRALI ALLA “CITTA’ INTELLIGENTE”
Un’altra novità che secondo Vessa sarà determinante negli anni futuri per ciò che riguarda la produzione di energia sarà il più equilibrato modello di co-generazione distribuita, fino ad arrivare alla micro co-generazione: “Il modello attuale prevede grossi centri di produzione energetica, le centrali, idroelettriche, termoelettriche, nucleari nei paesi in cui si è deciso di puntare su questa fonte, nel futuro ci saranno moltissimi piccoli centri di produzione, praticamente di autoconsumo, l’energia, sia termica sia elettrica, verrà consumata nel momento in cui vverrà prodotta, eliminando le caldaie a combustibile fossile come il cherosene. Il 40% dell’inquinamento prodotto è quello proveniente dalle caldaie per il riscaldamento ad uso domestico. Infine, nel futuro bisognerà arrivare, e si arriverà, alla cosiddetta ‘città intelligente’, ossia all’uso delle infrastrutture già presenti, come ad esempio la rete di illuminazione urbana, come flusso di informazioni e di comunicazioni, ad esempio di videosorveglianza, oppure supporto al trasporto pubblico, e così via. Non sovrapporre reti a reti, ma ammodernare le reti già esistenti. Ci sarebbero benefici enormi in termini di qualità della vita.”
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
La sua visione sulle politiche energetiche ed ambientali, Pasquale Vessa l’ha tradotta nella mission della sua azienda, Ambiente Energia, che ha sede principale a Salerno, ma anche a Milano e Roma. “Ho iniziato come imprenditore nel settore delle opere pubbliche quasi 30 anni fa, e da più di 5 anni ho riconvertito la mia azienda ed il mio spirito imprenditoriale nella filiera delle energie rinnovabili, realizzando, in proprio o insieme ad altre imprese, progetti su tutto il territorio nazionale. La ragione di questa riconversione è stata duplice, innanzitutto si trattava di un settore imprenditorialmente interessante, e poi perché occuparsi di energie rinnovabili mi permetteva di coniugare l’imprenditorialità alla tematica ambientale, alla quale sono sempre stato sensibile. La mia impresa, che impiega, tra interni ed esterni, circa 50 persone, è in grado di fornire soluzioni ‘chiavi in mano’, dalla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione, alla gestione dell’impianto.” Ambiente Energia ha recentemente contribuito in maniera significativa alla realizzazione di uno di più grandi impianti fotovoltaici in Italia, al Centro Agro Alimentare di Bologna (CAAB): “Si tratta di un impianto che ha comportato un investimento di 15 milioni di €, a cui Ambiente Energia ha collaborato insieme ai due più importanti soggetti nazionali nel settore delle energie rinnovabili, CPL Concordia di Modena ed UNENDO Energia di Milano. Sono stati installati 25.000 pannelli solari, per una superficie di 70.000 metri quadrati, praticamente 10 campi da calcio, che producono 6.000 kWp (cioè la massima potenza teoricamente producibile) pari a 6.600.000 kWh. L’impianto del CAAB permette di risparmiare l’emissione di 3.500 tonnellate di anidride carbonica (CO2) all’anno, nonché di 9,9 tonnellate di ossidi di azoto (NOx) all’anno. L’energia prodotta, inoltre, serve non solo alla totale autosufficienza energetica del CAAB e di tutte le aziende in esso installate (3 milioni di kWh circa), ma anche a fornire 3,3 milioni di kWh per alimentare strutture e veicoli attigui. Presto saranno installate anche delle colonnine per la ricarica dei veicoli ad alimentazione elettrica.”
NON SOLO FOTOVOLTAICO
Tra i progetti attualmente in corso di sviluppo da parte di Ambiente Energia anche la realizzazione di due digestori nella Piana Del Sele per la produzione di biogas: “si tratta di due digestori da 1MW ciascuno, che producono biogas attraverso la filiera degli scarti vegetali e delle deiezioni animali, in questo caso bufale da latte, abbiamo scelto di privilegiare filiere corte, perché meno invasive e più utili per il territorio, con impatti significativi sui livelli di inquinamento del territorio. Inoltre, il nostro obiettivo è quello di creare impianti calibrati sui fabbisogni energetici dei caseifici, seguendo il modello della micro co-generazione, produrre energia dove essa viene consumata.” Ambiente Energia, infine, insieme ad un’impresa di Roma, sta lavorando alla realizzazione di un progetto che tramite un forno rende inerti i fanghi inquinanti di risulta provenienti dall’area termale di Contursi. Lo stesso trattamento permette di estrarre la caseina dal siero e rivenderla ad importanti industrie come la Granarolo. “Per scelta”, precisa Vessa, “non mi occupo più di appalti pubblici, è una scelta che ho fatto quando sono stato eletto Deputato nel 2008 per evitare qualsiasi conflitto di interessi, e da cui non torno indietro adesso che sono tornato un imprenditore a tempo pieno perché quello delle opere pubbliche è un settore imprenditorialmente maturo, votato al ribasso, e che presenta enormi difficoltà dovute al fatto che le Amministrazioni Pubbliche non possono assicurare pagamenti regolari. Ambiente Energia lavora con capitali privati e con finanza di progetto.”
UNO SGUARDO ALLA POLITICA
Inevitabile chiudere con un bilancio dell’esperienza politica di Pasquale Vessa, iniziata come Sindaco di Ottati (uno dei Sindaci più giovani d’Italia) nel 1990 (come esponente del PSI), con l’adesione a Forza Italia già dal 1994, proseguita come Segretario Organizzativo Provinciale nel 2006, fino all’elezione a Deputato nel 2008 nelle liste del PdL, nella Legislatura da poco conclusa è stato membro della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici). “Sono un uomo del fare, ed ho preferito tornare a fare l’imprenditore, ma ho un bilancio positivo della mia esperienza di Parlamentare, soprattutto dal punto di vista relazionale. Il lavoro in Commissione, dove spesso sono state sentite le più importanti aziende nel settore delle energie rinnovabili, mi ha stimolato a dedicarmi con rinnovato entusiasmo alla mia attività imprenditoriale. Della politica non mi piace il chiacchiericcio, quello che il Presidente Silvio Berlusconi chiama il ‘teatrino’. Un aneddoto? Nei miei primissimi giorni da Deputato constatai che tre miei colleghi di livello nazionale, avendo io fatto presenti le istanze degli imprenditori salernitani alle prese con Equitalia, neanche erano a conoscenza dell’esistenza stessa di Equitalia. Del Presidente Berlusconi ricordo invece uno scherzo telefonico che fece a mia moglie, nel 2006, a Napoli, ad una manifestazione a supporto dell’allora candidato Sindaco di Napoli della CdL, il Questore Malvano. Io ero al telefono con mia moglie, ed il Cavaliere si fece passare il telefono e disse a mia moglie ‘Suo marito crede di essere un grande imprenditore ma non potrà mai essere al mio livello. Chi sono? Sono Silvio Berlusconi.’” Non può mancare una riflessione sul PdL: “Si tratta di un partito che ha la sua forza nella leadership del Presidente, leadership che al tempo stesso è anche il suo limite, il risultato delle ultime Elezioni Politiche è figlio della leadership, il rischio è che una volta che il Cavaliere si sia fatto da parte si arrivi ad una balcanizzazione anche più spinta di quella che sta rischiando adesso il PD. Deve crescere la classe dirigente locale, solo così il PdL potrà sopravvivere al dopo-Berlusconi.” Infine un augurio al neo-vice ministro Vincenzo De Luca: “E’ una nomina che mi soddisfa, gli auguro buon lavoro.”
PIETRO PIZZOLLA