Partnership tra Paestum Wine Fest e Intrecci

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Stretta di mano tra Paestum Wine Fest, Intrecci – Accademia di Alta Formazione e Accoglienza e la cantina Famiglia Pagano 1968 pronta ad intraprendere insieme un percorso di opportunità a lungo termine per i giovani che si avviano alla carriera professionale del settore dell’alta ristorazione, dell’accoglienza e dell’enogastronomia. Ancora una volta Paestum Wine Fest ripropone un nuovo significato alla parola business, suffisso declinato dallo staff organizzativo in una nuova forma: creare una possibilità di successo partendo dalla formazione professionalizzante.

Fondamentale l’incontro tra le sorelle Dominga, Marta ed Enrica Cotarella, fondatrici della scuola di specializzazione italiana, con Giuseppe Pagano e la figlia Raffaella Ludovica della cantina Famiglia Pagano 1968, con Angelo Zarra, ideatore Paestum Wine Fest e Alessandro Rossi, direttore Paestum Wine Fest per sigillare definitivamente l’accordo per l’assegnazione della Borsa di Studio che sarà consegnata sabato 23, nella giornata di esordio della manifestazione. I candidati saranno valutati per le qualità professionali, le abilità e le prove tecniche valorizzate nell’esecuzione delle tre categorie stabilite di servizio di sala, apertura e servizio vino, cocktail e mixology presso l’Istituto d’Istruzione Superiore Ipsar “Piranesi” di Paestum (SA). Paestum Wine Fest mette in connessione business e opportunità. A tal proposito, Chiara Riccardi, direttrice operativa e responsabile coordinamento didattico “Intrecci – Accademia di Alta Formazione e Accoglienza”, ha spiegato: – “Il nostro obiettivo è formare personale di sala giovane ma competente. Una delle richieste più frequenti, che ci chiedono i ragazzi durante il percorso di studio, è quella di poter fare un’esperienza all’estero. Rispondiamo ricordando di come l’Italia rappresenti la patria dell’arte e dell’accoglienza in tutto il mondo, pertanto, è necessario se non obbligatorio partire proprio da qui. Esistono già molte scuole che si occupano della formazione di chef di alta cucina ma ci siamo resi conto che nessuno si occupava di sala e di tutto quello che ruota attorno. Un piatto sapientemente eseguito da uno chef e raccontato con cura, assume un altro significato per il cliente, diventando un’esperienza. D’altronde il primo contatto che si ha quando si entra in una struttura ristorativa è con il cameriere, pertanto è fondamentale essere ricevuti con professionalità, è la figura professionale che deve saper mediare il pensiero dello chef e l’esperienza ultima del cliente”.

Ad oggi, oltre centocinquanta ragazzi sono stati formati dalla scuola di Intrecci e sono presenti nelle più prestigiose strutture ristorative di tutto il mondo: Italia all’America, a Napa Valley, a Dubai, perfino in Australia, Santo Domingo, Tokyo, Hong Kong, Francia, Danimarca e altri paesi. L’accademia offre ai suoi allievi un percorso intensivo e articolato, organizzato in due momenti differenti con la possibilità di usufruire di una formula residenziale, di cui sei mesi da vivere nel campus, dove gli allievi possono mettere in pratica gli insegnamenti teorici ricevuti, condividendo ogni momento ed esperienza della giornata in modo collettivo, e sei mesi di tirocinio nei ristoranti aderenti. Al termine dell’iter formativo, lo studente acquisirà il significato più concreto del lavoro in team building.

Sul valore simbolico della borsa di studio è Marta Cotarella, direttrice strategica e fondatrice di progetto, ha dichiarato: “L’intento di tutti è creare opportunità partendo dal tema del coraggio ovvero trovare il giusto stimolo per cogliere un’occasione. Siamo una realtà relativamente giovane, con una storia breve ma dai risvolti decisamente positivi. Con mia sorella Dominga, quando abbiamo immaginato di fondare Intrecci, ci siamo imbattute nella difficoltà organizzativa di realizzare una scuola che trovava una difficile collocazione di benchmark di mercato. Veniamo dal mondo del vino ma la nostra intenzione era di spostare l’attenzione verso i giovani affinché possano sentirsi, in futuro, realizzati, partendo da un vero e proprio atto di coraggio per i ragazzi che può diventare opportunità che può cambiare la vita partendo da un percorso personale”.

Il piano didattico destinato agli allievi fornisce le basi tecnico – teoriche per acquisire, nell’arco di sei mesi di studio suddivisi nei tre moduli del sapere, saper fare e saper essere. Un iter che si apre alle discipline dell’enologia, dell’agronomia, dell’antropologia del cibo, pillole di bon ton e tutte le conoscenze che appartengono al mondo dell’agroalimentare. Sul modulo del saper essere, lo staff docente di Intrecci ha integrato materie essenziali per la valorizzazione delle caratteristiche dello studente, orientate sulle discipline del teatro, della dizione, delle abilità di vendita negoziazione, moda e stile, luci musica e suoni.

I candidati alla borsa di studio, saranno valutati da una giuria di esperti composta da Angelo Zarra, Ceo “Paestum Wine Fest”, da Alessandro Rossi, Direttore “Paestum Wine Fest”, Matteo Zappile, Brand Ambassador “Paestum Wine Fest”, da Angelo Quaglia, Consigliere Comunale e delegato dell’evento “Paestum Wine Fest”, Roberto Marton, imprenditore e fondatore di Roby Marton, dalla famiglia Pagano e dalla famiglia Cotarella, preludio del rigenerato format dell’evento che, da quest’anno, ha allargato ulteriormente i suoi orizzonti di crescita per il settore del business, degli operatori e delle aziende di settore, e ha continuato Marta Cotarella: “E’ una collaborazione che nasce naturalmente tra persone appassionate del mondo del vino, produttori, comunicatori e operatori del settore tutti. L’intenzione era quella di creare rete. Il vino è di per sé è un aggregatore e non potevamo non rispondere a questa esigenza, venendo noi stesse dal mondo del vino. Abbiamo un impegno molto importante, stimolare le nuove generazioni con l’esigenza di poter rispondere alla domanda di mercato che vede da tempo una forte carenza di risorse. Sempre molti meno giovani non vogliono intraprendere questa carriera nel comparto ristorativo e, per questo, si trovano sempre meno giovani e meno preparati. In Italia la cucina è buona ovunque, siamo conosciuti nel mondo anche per questo ma manca attenzione a curare il reparto vendita, settore importante tanto quanto gli altri. Per questo, la specializzazione rappresenta la possibilità di poter ricoprire un ruolo di rilievo partendo dall’accoglienza, che non significa necessariamente sala. L’enoturismo è in forte crescita, ad esempio, come olioturismo, per questo serve essere preparati. Avere un riferimento che possa raccontare i prodotti e l’azienda per far vivere un’esperienza unica al visitatore, per indurlo a tornare. L’enogastronomia è un comparto che tiene insieme tanti settori, per questo contiamo di partire da qui, formando risorse fondamentali per lo sviluppo di tutto il territorio”

Significativo il passaggio di testimone tra Giuseppe Pagano a Raffaella Ludovica Pagano, responsabile amministrativo e di gestione dell’azienda 1968, che ha messo in evidenza l’importanza dei giovani e della professionalizzazione: “La formazione che offre Intrecci e il mondo del vino, è evidente che sono strettamente collegati. Noi, come Famiglia Pagano, ci tenevamo tanto a dare questa possibilità ai ragazzi. Io e mia sorella Andrea, siamo la generazione più giovane della nostra azienda, per questo ci teniamo a creare opportunità per chi, come noi, desidera affacciarsi al mondo del lavoro con l’intenzione e l’orgoglio di rappresentare ovunque la nostra nazione ma con tutti gli strumenti professionali. È un modo per rispondere anche ad una esigenza di riscatto per chi vuole creare un’occasione di carriera, pur partendo dal Sud e con il supporto di chi prima di noi, nel nostro caso con la tradizione e la storia dell’azienda che parte con due generazione avanti, ha iniziato a tracciare la strada. La borsa di studio è un’opportunità importante che non potevamo non accettare, una sfida di crescita per il nostro territorio”.