Mercoledì sera 5 luglio è partita la rassegna alla Tenuta dei Normanni che vedrà protagonisti i divi delle fiction tv e musica live nell’anfiteatro della Tenuta dei Normanni a Salerno, la quarta edizione del Festival delle Colline Mediterranee.
La serata ha visto protagonisti gli attori Antonio Milo, amato dal pubblico nella veste del brigadiere Maione nella fiction “Il commissario Ricciardi”; Michele Rosiello, tra gli interpreti della fiction “Mina Settembre”; Adriano Pantaleo, tra gli interpreti de “La vita bugiarda degli adulti”, “Noi ce la siamo cavata” e “Mixed by Erry”; Ciro Esposito, tra gli interpreti di “Don Matteo” e “Gomorra”; Mario Di Leva, piccolo protagonista di “Resta con me”; Biagio Manna, tra gli interpreti del film di Paolo Sorrentino “E’ stata la mano di Dio” e Alessandro Passadore, produttore della fiction “Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso”.
Ad allietare la serata la musica di Jean-Francis Polai al theremin, il più antico strumento musicale elettronico al mondo.
Quasi tutti sono stati molto disponibili e ci hanno rilasciato una piccola intervista:
Michele Rosiello
In quali progetti sarai prossimamente impegnato?
“Sono sul set di “La voce che hai dentro”, una nuova serie Lucky Red per Mediaset, che mi vede protagonista con Massimo Ranieri, Maria Pia Calzone e tanti altri. E’ la storia della famiglia Ferrara e della Parthenope, la loro storica casa discografica che oggi rischia il fallimento. E’ una serie che parla di musica, di rapporti familiari e di amore in tutte le sue forme”.
Antonio Milo
Dove la porterà il futuro?
«Ho due progetti all’attivo. Per Sky, ho girato un film, Rosanero, con Salvatore Esposito. È una commedia sulla camorra, dove una bambina e un boss, per un fatto metafisico, si scambiano l’identità. Con la Palomar, invece, sto facendo L’ultimo spettacolo, una fiction poliziesca ambientata nella Napoli dei giorni nostri».
Ciro Esposito
Cosa ha significato per te crescere nel mondo televisivo e cinematografico?
Ho avuto la fortuna di avere fatto cinema negli anni 90’, quando c’erano pochi progetti ma di grandissima qualità. Si dedicava il giusto tempo di preparazione ai film, aspetto che ultimamente credo manchi al cinema italiano. Penso che ci siano passaggi un po’ troppo rapidi e repentini al giorno d’oggi. Mentre anni fa si facevano tante prove prima di arrivare sul set, ci si conosceva tra gli attori e si creava l’alchimia giusta; adesso forse si sente troppo la necessità di essere rapidi e corriamo un po’ troppo. Correndo spesso si perdono delle sfumature di colori che prima c’erano e per chi ha vissuto questo passaggio si nota parecchio.
Mario Di Leva
“Mi iscriverò alla scuola di cinema e fotografia per fare l’attore, come mio papà che è bravissimo ad interpretare ruoli diversi, dal boss mafioso al prete”.
Biagio Manna
I tuoi progetti futuri?
Nei miei progetti futuri c’è una serie, un cortometraggio scritto, diretto e interpretato dal sottoscritto e l’uscita di tre libri che verteranno su temi a cui tengo e credo molto.
Adriano Pantaleo
Il trucco, così come è stato nel suo caso, è rimanere con i piedi per terra.«Se ti fai inebriare dal successo è un attimo che pensi che la vita sia un’altra. Lavoro da 30 anni, ma non sono stati solo di gloria e gioia, ma anche di mazzate, di delusioni, di continua messa in discussione: ancora oggi mi chiedo se questo sarà il lavoro della mia vita e se sono all’altezza di quello che mi capita. Il successo, come ci ha insegnato il protagonista di Mamma ho perso l’aereo, non è eterno: se lo vivi come una realtà, quando finisce ci resti sotto. Abbracciare la vita vera è stata l’unica vera salvezza».
Anna Manna