Il tempo come una scacchiera, fitta di essere umani: è il filo conduttore di ConTEMPOraneamente, la mostra di Gianluca Carbone che rappresenta il secondo appuntamento del progetto Paesaggi in movimento. L’esibizione sarà inaugurata sabato 4 luglio alle ore 11 a Villa Lanzara, a Sarno (Sa) ed è curata da Ciro Delfino.
ConTEMPOraneamente si terrà dal 4 al 24 luglio e, in ottemperanza alle disposizioni vigenti, per vederla è necessario prenotarsi via email all’indirizzo archividellamemoria@gmail.com.
Chiusa normalmente durante il week end, Villa Lanzara sarà aperta in via eccezionale per l’inaugurazione nella mattinata di sabato 4 luglio. Successivamente la mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì – ore 09.00 / 19.00 (ultimo giorno venerdì 24 luglio). L’ultimo ingresso è previsto alle ore 17.30. L’accesso avviene solo su prenotazione, obbligatoria, inviando un’email a archividellamemoria@gmail.com.
ConTEMPOraneamente è una partita a scacchi con il tempo creata da un’installazione formata da sei grandi sculture in cartapesta, intese come frammenti e reperti archeologici.
“Le opere di Carbone – scrive il curatore – dimostrano una costante ricerca nel campo della conoscenza dell’essere, della realtà, attraverso rappresentazioni di soggetti che esprimono, come per parafrasi, il disvelamento dell’interazione simbolica tra l’uomo e gli oggetti che esso stesso crea o produce. Simboli cari a Carbone per questa operazione sono alcuni elementi della nostra era, utilizzati per rappresentare ed esprimere la figura umana attraverso tale interazione. Nascono da questa analisi creature simboliche fortemente contestualizzate nella loro estetica da elementi che tutti riconosciamo appartenere al nostro quotidiano. Lampade, fari, monitor, diventano parti essenziali per rappresentare una identità comune dove il gioco dell’ibridazione non è solo materiale , ma soprattutto intellettuale”.
L’incedere del tempo, la dimensione progressiva che scandisce il susseguirsi delle azioni umane, che genera presente e sedimenta il passato, è il campo di ricerca espressiva che contraddistingue il lavoro di Gianluca Carbone nel suo periodo più recente.
“Vivo in un territorio, quello sarnese, che dopo il tristemente noto evento dell’alluvione di 20 anni fa, è testimonianza ancora carica di tensione, di allerta e attenzione – scrive Carbone nelle note di presentazione -, come quella che in qualche modo si avverte in una competizione, in questo caso tra noi la natura e il territorio, in cui giocano elementi sensibilissimi, dove anche piccole azioni possono determinare precipitose reazioni e conseguenze”.
La sua ricerca nell’ultimo anno lo ha portato a confrontarsi con un tema che ha reso concreto il concetto del tempo stesso attraverso un elemento oggettivo, quello del gioco degli scacchi, assunto proprio quale simbolo legato al tempo e al suo incedere.
“La struttura degli scacchi – continua – si presta agevolmente alla rielaborazione dei miei personaggi. Sono, per chi li pratica, uno stile di vita, un’ossessione e diventano la rappresentazione morfologica dell’io profondo declinato sulla scacchiera stessa”.
Napoletano, classe 1976, Carbone è pittore, scultore e scenografo. Laureato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha all’attivo diverse mostre personali, collettive e lavori scenografici.
Paesaggi in movimento è un modello di rilettura dei luoghi che si terrà fino al 26 luglio. La seconda edizione della rassegna diretta da Ciro Delfino con la collaborazione curatoriale di Mario Laporta e Maria Savarese è stata inaugurata sabato 27 giugno a Rotondi (Av), nell’area della Valle Caudina, con la presentazione di La fotografia incontra i territori.
Finanziato dalla Regione Campania con il supporto di Scabec Spa, e con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, il programma organizzato dal project manager Alessandra Magnacca punta alla riscoperta e a una nuova cartografia di luoghi considerati periferici o marginali da una Storia e da una nomenclatura centrate spesso solo sulle metropoli e sul patrimonio costiero.
L’edizione di quest’anno della rassegna si conferma come un piccolo tour di presentazioni, mostre, opere fotografiche e audiovisive o costruite sull’ibridazione dei media utilizzati, creando un sistema territoriale regionale per la valorizzazione dei beni materiali, immateriali e paesaggistici attraverso la cultura contemporanea.
Il terzo appuntamento del progetto è affidato a un trittico di artisti curati da Maria Savarese che dall’11 luglio esporranno nella Torre Fossa Lo Papa di Massa Lubrense a Punta della Campanella. La prima è Donatella Spaziani con La voce dei poeti; a Shōzō Shimamoto è invece dedicata la mostra di fotografie di Fabio Donato. Infine il progetto fotografico di Cesare Accetta per la Torre Fossa, Memini.