“Dobbiamo guadagnare il tempo perduto, la Campania è una terra ricca e può vantarsi di avere al suo interno tante tradizioni anche in tema pizza. Al di là della più nota napoletana, la pizza cilentana merita lo stesso orgoglio, senza dimenticare l’importanza della tradizione che parte dalla bella Tramonti. La parola pizza così usata e riconosciuta nel mondo è una parola che non prevede traduzione, confermando il suo essere linguaggio universale”.
Gino Sorbillo è emozionato e fiero di poter dare il via al progetto itinerante “Il Parco della Dieta Mediterranea”, per l’occasione ospitato dal Centro della Biodiversità di Vallo della Lucania (SA), anche se – dopo qualche parola – è accanto al forno che preferisce “raccontare”.
E lo fa assieme al pizzaiolo cilentano Paolo De Simone, in uno straordinario concerto di sapori e scambi. Perchè la pizza napoletana e la pizza cilentana sono certamente due prodotti diversi, ma entrambe rappresentano tradizioni, gesti sedimentati, sapori ancestrali.
“Dobbiamo riappropriarci di ciò che non è solo uno stile di vita, ma anche l’insieme del nostro modo di vivere. Ecco perchè la Dieta Mediterranea dev’essere vissuta qui nel Cilento e da qui devono partire i progetti che la riguardano, non dimenticando che è importante costruire alleanze ed essere parte attiva di una regione che tanto significa per l’agroalimentare italiano. Questo è un progetto aperto e ognuno può portare il proprio contributo e la propria innovazione”, così chiosa ieri il primo appuntamento de “Il Parco della Dieta Mediterranea” il presidente del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, Tommaso Pellegrino.
Un’occasione per porre l’accento sul valore della pizza in quanto linguaggio universale e disco di pasta su cui poter raccontare territori e produzioni eccellenti, ma anche per dimostrare come un territorio Patrimonio UNESCO sia vicino a quella che presto potrebbe entrare nella famosa lista internazionale, ovvero l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani.
Scelta plaudita anche dal Presidente del Parco del Vesuvio, Agostino Casillo, il quale ha portato testimonianza di affetto e condivisione per l’iniziativa che proseguirà con una serie di appuntamenti fino a dicembre prossimo.
Tante le preziose testimonianze e le presenze istituzionali, imprenditoriali ed associazionistiche che hanno confermato il desiderio di lavorare in questa direzione, come quella del Presidente Slow Food Campania, Giuseppe Orefice. “Dieta Mediterranea significa tante cose, tra cui valorizzazione delle conoscenze e dei prodotti. Ma il valore più forte che ci insegna e su cui dobbiamo porre l’accento è quello della sobrietà. E’ bello che si parta dalla pizza, piatto simbolo per il Made in Italy anche all’estero. Se ogni giorno tutti i prodotti utilizzati sulle pizze fossero locali cambierebbe profondamente la vita di tutti i piccoli agricoltori di qualità”.
Al lungo pomeriggio di riflessione è seguita una degustazione di pizze curata da Gino Sorbillo e da Paolo De Simone, i quali hanno dato vita ad una pizza che simboleggia il desiderio di collaborazione ed apertura verso le grandi eccellenze campane.
Così è nata la “Cilento Vesuviana” con papaccella del Vesuvio, cacioricotta di capra cilentane, olive ammaccate salella, Tonno Aura, mozzarella nella mortella e l’olio extravergine di oliva DOP Cilento.
È stata proposta anche una tradizionale pizza cilentana, il cui impasto è stato realizzato da Paolo De Simone della pizzeria DaZero utilizzando farine di grani antichi (tra cui il Russulidda, l’Abbondanza ed il Senatore Cappelli) e guarnita con pomodori e cacioricotta cilentana. Alcune delle farine utilizzate per la pizza cilentana nascono da un progetto promosso nel 2014 dall’Ente Parco: i Coltivatori Custodi, di recupero di semi antichi.
“Ora l’invito è rivolto ai pizzaioli del Parco, a seguire continueremo l’iniziativa coinvolgendo anche i ristoratori. Inviateci nota di pizze che parlino di Cilento e che contengano oltre che prodotti locali almeno un prodotto a Presidio Slow Food. Noi le raccoglieremo tutte in una pubblicazione, al fine di segnalare – sia ai cilentani che ai turisti – dov’è possibile mangiare locale. Dobbiamo ripartire dalla nostra agricoltura e da tutto il settore primario, attraverso il gusto e la buona tavola riusciremo anche a parlare meglio del nostro territorio”, conclude il presidente del PNCVDA Tommaso Pellegrino.
L’Ente sta predisponendo un data base delle pizzerie a cui verrà inviato via e-mail nelle prossime settimane l’invito a proporre la loro pizza del Parco della Dieta Mediterranea con l’indicazione dei prodotti tipici e Presidi Slow Food utilizzati.
“Il Parco della Dieta Mediterranea” è un progetto itinerante in nome della valorizzazione dei prodotti e dello stile di vita propri della Dieta Mediterranea, che andrà avanti da luglio a dicembre 2016, in 4 diversi luoghi del Parco.
I prossimi appuntamenti vedranno protagonisti le cuoche cilentane Maria Rina de Il Ghiottone di Policastro, Giovanna Voria dell’Agriturismo Corbella di Cicerale e Vitantonio Lombardo di Locanda Sanseverino di Caggiano.