Un’intera comunità, quella di Palinuro (frazione di Centola-Salerno), ieri pomeriggio si è stretta ai familiari di Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, i due sub morti venerdì scorso in un cunicolo della grotta della Scaletta. Con loro ha perso la vita anche il manager milanese Silvio Anzola, il cui corpo è stato individuato ieri dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Alle esequie hanno preso parte un migliaio di persone, riunitesi nel piazzale antistante la chiesa S.Maria di Loreto.
Cammardella, 49 anni, era titolare di un diving; sposato con Mariarosaria, aveva due figli, Emanuela e Carmelo; Tancredi aveva 59 anni ed era del luogo. Lì tornava, anche più volte al mese, malgrado si fosse trasferito a Pisa dove esercitava la professione di medico. A celebrare la messa in piazza Virgilio è stato don Claudio Zanini il quale ha voluto sottolineare l’affetto che tantissime persone, molte giunte anche da molto lontano, hanno voluto testimoniare alle famiglie delle vittime.
E’ stato recuperato dai vigili del fuoco il corpo di Silvio Anzola, il sub rimasto intrappolato venerdì scorso in un cunicolo nei fondali del mare di Palinuro, nel Salernitano. Con lui vi erano ancora Mauro Cammardella e Mauro Trancredi, i cui corpi sono stati recuperati nei giorni scorsi. Ieri a Palinuro si sono tenuti i funerali di Cammardella e Trancredi.
I sommozzatori dei vigili del fuoco lo hanno trovato ad una profondità di circa 40 metri. Anzola, con Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, ha perso la vita dopo essere rimasto intrappolato, venerdì scorso, in un cunicolo della grotta della Scaletta a Palinuro, frazione di Centola (Salerno). Le operazioni di recupero si terranno domani.
L’operazione degli speleosub dei vigili del fuoco è stata molto delicata e complessa: l’immersione dei sub, infatti, non è stata eseguita assetto ordinario.
Ieri il direttore regionale dei vigili del fuoco, Giovanni Nanni, aveva ipotizzato che il corpo di Anzola si sarebbe potuto trovare in una zona della grotta dove la parete è più alta. E così è stato. Si è verificato un galleggiamento dovuto alla formazione di gas nel corpo del sub disperso che lo ha condotto in quella zona della grotta con il soffitto più alto.