Ventidue per cento di visitatori in più e 34 per cento di incassi in più nei primi sette mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono i numeri da record del Parco Archeologico di Paestum forniti quest’oggi dal direttore Gabriel Zuchtriegel.
“Sono fiero – commenta Zuchtriegel – del lavoro che la squadra di Paestum sta svolgendo, con il sostegno del Mibact, degli Enti locali, della Regione Campania, di associazioni, scuole, università, donatori e imprese. Credo che abbiamo smentito non pochi pregiudizi sulla Pubblica Amministrazione, lavorando con grande entusiasmo ed efficacia. Al centro del nostro percorso sta comunque la qualità; la quantità viene dopo”. Tra le iniziative che hanno incassato il successo maggiore, i “Venerdì dei depositi”, appuntamento settimanale che offre ai visitatori la possibilità di visitare i magazzini del museo: duemila, finora, le persone che hanno potuto ammirare tesori antichi finora non visibili.
“Il vaso di Python deve tornare in Italia”. Ad affermarlo è il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, riferendosi alla vicenda del vaso apulo attribuito all’autore Python di età classica esposto al MET di New York, di cui si sospetta una illecita provenienza.
“Se si dovesse confermare quanto ipotizzato – prosegue Zuchtriegel – cioè che si tratta di un vaso pestano da uno scavo illegale in Italia, non ci possono essere dubbi: il vaso di Python deve tornare in Italia. Va analizzato e studiato per poi eventualmente essere esposto”. “Purtroppo la vicenda non mi stupisce: a Paestum gli scavi clandestini sono stati devastanti, con centinaia se non migliaia di tombe trafugate negli ultimi decenni – aggiunge – Il pittore a cui si attribuisce il vaso del Metropolitan è uno dei pochissimi noti a noi con il proprio nome, Python, e operava a Paestum nel IV sec. a.C. Molti vasi a firma sua sono stati scavati nelle tombe del VI secolo a.C.
intorno a Paestum”.