La storia di una guera, una guerra senza senso, come tutte le guerre, è quella raccontata dal neurochirurgo avellinese Pasquale Donnarumma, nel suo primo romanzo storico:” P. di Partigiano”, edito da “Delta 3”, presentato presso il “Lido Risorgimento – Costa d’Amalfi” di Vietri sul Mare, di Giuseppina Gazia, Antonio Torelli e Luigi Di Mauro, durante un’interessante serata organizzata dall’associazione culturale “La Congrega Letteraria”, diretta artisticamente da Antonio Gazia e Alfonso Vincenzo Mauro, e dall’associazione “Fabrica “ di Daniela Scalese ed Elisa D’Arienzo.
Un romanzo storico che racconta la guerra nei Balcani del 1943, attraverso eventi realmente accaduti, con personaggi e dialoghi ricostruiti secondo le fonti storiche e le testimonianze dei reduci che si alterna al racconto della storia di una famiglia di un paese dell’Irpinia, come ha raccontato il professor Alfonso Conte, Docente di Storia Contemporanea al Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione all’Università di Salerno, che ha presentato il libro, contestualizzando il periodo storico:” P. il protagonista del libro, un diciannovenne di un paese dell’Irpinia, arruolato nel corpo della Guardia di Finanza, viene inviato nel Montenegro e Sangiaccato, annesso all’Italia, confinante con l’Albania, per combattere e difendere la Patria. L’8 settembre del 1943 l’Italia firma l’armistizio con gli Alleati e avviene ciò che molti storici definiscono la morte della Patria, con un vuoto istituzionale tragico, le cui conseguenze ricaddero sui soldati italiani presenti nella penisola balcanica che erano più di seicentocinquantamila. Molti si organizzarono con i partigiani slavi di Tito per combattere lo stesso nemico. Grazie al loro coraggio fu avviata la resistenza ai nazisti e la rinascita del nostro Paese”. Il romanzo storico di Donnarumma che è anche un libro di valori, di sentimenti, di amore, è stato ispirato, dal nonno dell’autore il suo omonimo, Pasquale Donnarumma: Partigiano, Garibaldino, Cavaliere della Repubblica Italiana, decorato con Croce di Guerra per attività partigiana:” Mio nonno è deceduto nel 1997, quando ero poco più di un adolescente. Come tutti i reduci di guerra, non ha mai voluto raccontare la sua storia, neanche a mio padre. Il libro è nato da una mia ricerca decennale, in vari archivi, sulla vita da partigiano di mio nonno. Grazie all’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, presieduta da Anita Garibaldi Jallet, la pronipote di Garibaldi, che ha patrocinato il libro, sono riuscito ad avere materiale unico, come il diario del Maggiore Lanzetta, capo del battaglione, dove ha combattuto mio nonno”. Donnarumma ha dedicato il libro, sulla cui copertina e riprodotto il dipinto “La Resistenza” di Guttuso, a suo figlio Nunzio:” Affinché spenda tutta la sua vita a rifiutare qualsiasi guerra. Questo libro nasce dall’esigenza di ricordare il passato per trasmetterlo alle nuove generazioni”. (FOTO DI GIUSEPPE MORIELLO).
Aniello Palumbo