“Il quadro congiunturale del mercato immobiliare salernitano si presenta in ripresa, nonostante vi siano alcune criticità in merito ai valori. L’offerta immobiliare si mantiene alta ma, per la prima volta rispetto al passato, si incontra con la domanda tornando a dare dinamicità al mercato, con un numero di transazioni in aumento, sia nel comparto residenziale, sia in quello non residenziale.” – È quanto emerge dall’analisi del 1° Osservatorio Immobiliare 2016 di Nomisma.
Il mercato residenziale salernitano sembra aver superato la perdurante fase negativa. Il numero di compravendite registra un netto rialzo, +18% su base annua, dopo il +4,2% osservato nel 2015. Sul versante locativo si osserva una situazione di stabilità, dove il lieve rialzo della domanda ha portato a una tenuta delle locazioni in essere e a una progressione dei nuovi contratti. Complessivamente, i valori delle abitazioni usate subiscono nuove contrazioni: -2,9% annuo per i prezzi e -1,6% per i canoni di locazione. I tempi medi di vendita e di locazione sono in netta diminuzione, 7 mesi per la vendita e 3 mesi per gli affitti. L’incidenza delle compravendite finanziate tramite mutuo si è attestata per il 2015 al 65%. La minore rigidità da parte di molti istituti di credito nella concessione dei finanziamenti ha favorito l’orientamento della domanda sul mercato della compravendita (57% del totale), piuttosto che su quello della locazione.
Il mercato dei box e garage non ha evidenziato nell’ultimo anno variazioni rilevanti. I prezzi hanno subito una contrazione del -2,5%, mentre i canoni del -1,3%. Il mercato salernitano presenta valori assoluti molto alti: il prezzo medio d’acquisto sfiora i 39.000 euro, mentre il canone medio è superiore ai 2.000 euro annui.
Il comparto direzionale mostra segnali di stabilizzazione. Il mercato restituisce variazioni dei valori medi in linea con quelle registrate un anno fa: i prezzi calano nuovamente del -2,9% e i canoni del -2,3%. Mentre le transazioni aumentano (+52%) e i tempi per concludere gli scambi diminuiscono (9 mesi), gli sconti praticati si sono nuovamente ampliati, arrivando al 19%.
In arresto la fase recessiva del mercato retail, che dopo un triennio di contrazioni dei prezzi comprese tra il -3,1% e il -4,4%, registra una flessione più lieve (-1,8%), ascrivibile totalmente alle zone periferiche, visto che il centro cittadino fa segnare una variazione di segno positivo (+0,4%) dopo otto anni di calo. Analoghi segnali arrivano dal segmento locativo: anche in questo caso si registra la contrazione più bassa degli ultimi quattro anni (-1,2%). In diminuzione anche i tempi necessari a concludere le compravendite (7,5 mesi) e le locazioni (4,5 mesi).
Il comparto dei capannoni industriali sembra attraversare una fase di stabilizzazione: i segnali negativi arrivano dai nuovi ribassi dei valori (-2% nuovo e -3,4% usato su base annua). Un segnale positivo giunge dai dati delle compravendite che – secondo l’Agenzia delle Entrate – fanno segnare 22 transazioni (di cui 18 nel secondo semestre 2015, volumi mai toccati nemmeno negli anni pre-crisi). Gli sconti praticati si mantengono elevati (23%), mentre i rendimenti potenziali lordi annui si mantengono intorno al 6,7% per il nuovo e al 7,1% per l’usato.