Italia promossa sul fronte del rispetto della normativa Ue sui tetti nazionali previsti per le emissioni di ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), ammoniaca (NH3) e composti organici volatili non metanici (NMVOC). Nove Paesi invece non hanno rispettato i limiti nazionali fissati per gli ossidi di azoto: Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Slovenia e Spagna.
A stilare la pagella su questi pericolosi inquinanti per il 2012 è l’Agenzia europea dell’ambiente, che boccia in tutto undici Paesi europei, per almeno uno dei quattro inquinanti. Si tratta di sostanze che possono provocare problemi respiratori, contribuire all’acidificazione del suolo e delle acque superficiali, causare l’eutrofizzazione in habitat sensibili. Come negli anni passati, sono gli ossidi di azoto il tallone d’Achille dei Paesi europei. Secondo i dati dell’Aea è il settore del trasporto stradale a contribuire al 40% di questo tipo di emissioni, che costituisce quindi uno dei principali fattori all’origine del grande numero di sforamenti nell’Ue. “L’inquinamento dell’aria è ancora un problema molto reale” ha commentato il direttore esecutivo dell’Aea, Hans Bruyninckx.
“Mentre nuove tecnologie e pratiche possono aiutare – ha aggiunto Bruyninckx – abbiamo anche bisogno di incoraggiare i singoli individui ad agire, ad esempio incentivando alternative all’uso dell’automobile” Secondo i dati dell’Aea, tutti i Paesi Ue sono risultati in regola per i livelli di anidride solforosa, mentre Danimarca, Finlandia e Spagna non hanno rispettato quelli previsti per l’ammoniaca e solamente il Lussemburgo ha sforato il suo tetto per i composti organici volatili non metanici. (ANSA)