C’è chi la butta sull’ironia (“e Lavrov quando c’è”?) e chi, come Guido Crosetto, ne fa un caso politico (“dopo le Bimbe di Conte – ironizza l’esponente di FdI – ecco i Bambini di Orsini”).
Fatto sta che l’annunciata partecipazione di Alessandro Orsini, saggista e studioso di terrorismo internazionale noto per le sue posizioni considerate filorusse, al prossimo festival del cinema per ragazzi di Giffoni ha suscitato un vespaio di polemiche.
Innanzi tutto tra gli amanti del festival per i più giovani, unico nel suo genere in tutto il mondo, che hanno preso d’assalto i social della manifestazione criticando la scelta di invitare, tra star del cinema e personaggi dello spettacolo, anche il politologo.
All’annuncio degli organizzatori (“A Giffoni incontrerà i ragazzi della sezione Impact! Siamo sicuri regalerà loro delle nozioni molto interessanti”) segue una cascata di commenti, oltre 500 in poche ore, perlopiù di carattere negativo. “Lezioni filoputiniane al Festival di Giffoni, ci mancava” scrive un utente. Sul fronte politico va giù duro Guido Crosetto: “Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea”.
Ai giovani giurati del festival – oggi salutati all’Angelus da papa Francesco – si rivolge il fondatore della rassegna campana che prenderà il via il 21 luglio, Claudio Gubitosi, con un lungo post, spiegando “che chi parla non sa cosa sia Giffoni”.
“In 52 anni – dice – non ho mai deluso né i miei ragazzi né i loro genitori”, spiega. E aggiunge: “Tutti pretendono di sostituirsi a questa straordinaria gioventù, parlando per loro senza per questo averne la titolarità. Come si fa a dire, oggi, che questi giovani vengono influenzati? Non ho voluto conduttori: sono loro, sul palco, gli assoluti protagonisti. Senza filtri, con la qualità della loro comunicazione, sono liberi di dire, pensare, dissentire, condividere le proprie visioni con gli oltre 250 ospiti”.
(ANSA).