Conto alla rovescia per il ritorno dell’ora solare. Le lancette dell’orologio infatti andranno spostare tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023. Addio dunque all’ora legale, che ci ha accompagnato per tutta la primavera e l’estate e ci ha fatto risparmiare circa 90 milioni. Questo fine settimana alle 3 dovremo dunque spostare le lancette un’ora indietro (alle 2) e questo ci farà guadagnare un’ora di sonno in più. Con questo cambiamento è vero che avremo un’ora in più di luce la mattina ma le giornate diventeranno più brevi con il buio che calerà un’ora prima. Per tornare all’ora legale dovremo aspettare la prossima primavera quando la notte fra il 30 e il 31 marzo 2024 dovremo riportare avanti di un’ora i nostri orologi.
I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 180 mila tonnellate. Nel 2023, considerando il periodo di ora legale da domenica 26 marzo a domenica 29 ottobre, giorno in cui tornerà l’ora solare, il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ è stato, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, di circa 24,5 centesimi di euro al lordo delle imposte.
Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,3 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,1 miliardi di euro.
Intanto il dibattito per mantenere l’ora legale tutto l’anno si sta intensificando e da in Europa, ma anche nel nostro Paese, si propone l’abolizione del doppio cambio di ora, si vuole eliminare l’ora solare. Sono in molti infatti coloro che sostengono i benefici dell’adozione dell’ora legale durante tutto l’anno e anche la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), presieduta da Alessandro Miani, ha promosso con Consumerismo No Profit una petizione online, che ha già raccolto oltre 333mila firme, per mantenere l’ora legale tutto l’anno.
Secondo la Sima mantenere l’ora legale tutto l’anno produrrebbe nel nostro paese minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh equivalenti, considerate le attuali tariffe della luce sul mercato tutelato, ad un risparmio pari a 204 milioni di euro annui. Un taglio in bolletta che potrebbe crescere ulteriormente se il conflitto in Medio oriente dovesse far rimbalzare le bollette elettriche. Stando a dati di Terna, l’ora legale che ha garantito un minor consumo di energia elettrica si è tradotto nel 2004 – 2022 per l’Italia in circa 10,9 miliardi di kWh in meno con un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.
Secondo la Sima dall’ora legale si hanno anche “benefici anche per l’ambiente e la salute pubblica” visto che, come ha sottolineato il presidente Sandro Miani, “il massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi e lo stop ai piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa”. (AdnKronos)